Annuncio di mezza estate. Oltre 200 milioni di euro assegnati a beni culturali campani. Una decisione varata ieri in riunione dal comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, Cipess.
La parte più consistente va al remaquillage del napoletano Albergo dei poveri (100milioni che si aggiungono ai circa 130 del piano nazionale complementare al Pnrr). Ciononostante, la sensazione che si ricava è quella che non ci sia una vera strategia che possa dare alla cultura, in Italia, il ruolo di volano verso il futuro.
A Napoli l’azione culturale e artistica dell’amministrazione comunale sembra chiamare a raccolta sempre gli stessi protagonisti, come se non esistessero altre voci, non necessariamente migliori, ma almeno differenti da quelle note.
E alla mente viene un pensiero declinato spesso da Giuseppe Desiato, pioniere napoletano della body art, venuto a mancare la settimana scorsa in un silenzio quasi generale, almeno nel panorama di casa nostra: nei posti migliori ci sono sempre i peggiori.
Questione di punti di vista, certo. Tuttavia, la roccaforte dei progetti è sempre nelle mani delle maggioranze: le minoranze, si sa, devono arrangiarsi sperando nel cambiamento di una storia che forse non cambierà mai (però la rivoluzione francese, quella vera, del 1789 insegna che non bisogna mai dire mai…).
Intanto, c’è chi resiste al caldo e all’indifferenza, grazie alla passione delle proprie scelte, carpendo, qui e là, qualche sprazzo d’immaginario che si espande nell’agosto partenopeo.
Estate a Napoli torna nel cortile del Maschio Angioino (foto) dal 6 agosto all’8 settembre con 30 serate. Ci saranno concerti, performance teatrali, incontri, varietà e premi. Alla danza classica e contemporanea si affiancano hip hop, danza etnica e fusion, balli latini e tango.
E ancora teatro di prosa e la Commedia dell’arte tra spettacoli di varietà comico-musicale e reading teatralizzati. Inoltre, la canzone classica napoletana dialogherà con sonorità pop, rock, jazz e con l’universo della world music.
Spiega Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli (per piacere, non chiamatelo assessore…) «La città tutta è il nostro palcoscenico, tutti i cittadini hanno diritto a un intrattenimento di qualità. Questo è lo spirito della proposta culturale dell’amministrazione Manfredi. Da Port’Alba al quartiere di San Giovanni a Teduccio, entrambi in forme diverse simboli della vitalità culturale della nostra città, il cartellone dell’estate punta sulla varietà delle espressioni artistiche e sulla capacità dell’arte di valorizzare e rigenerare i luoghi».
Nel frattempo, la città dagli antichi fasti editoriali (pensiamo a Riccardo Ricciardi nato addirittura alla fine dell’Ottocento, ma anche a una mente editoriale geniale e visionaria come quella di Alberto Marotta) si limita a farsi percorrere da bagliori creativi disseminati in più saloni del libro dove l’indipendenza predicata da tante realtà non viene strutturata in una rete internazionale dall’ampio respiro.
Attenzione, però: nella strada un po’ agonizzante delle librerie, via Port’Alba, venerdì 9 agosto si inaugura nella sua nuova collocazione l’installazione aerea e luminosa “Questi miei fantasmi”, realizzata per il centro storico della città da Antonio Marras che è nato ad Alghero nel 1961, non a Napoli.
Così il contemporaneo viene proposto in salsa semidentitaria, bilanciato, per fortuna, da un classico della nostra verace tradizione: venerdì 6 e sabato 7 settembre torna la notte della tammorra, a cura dell’Associazione Santa Chiara Orchestra. Tenace, il suo direttore artistico e curatore, Carlo Faiello, che l’ha portata ( e riportata) alla XXII edizione in uno scenario storico suggestivo come Piazza Mercato. Sul palco, l’anima popolare con Lina Sastri ed Enzo Avitabile.
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Naples/ Summer returns to the Maschio Angioino and tammorra night in Market Square. But culture sails without a course

Midsummer announcement. More than 200 million euros for promoting cultural heritage in Campania. A decision made yesterday at the meeting of the Inter-ministerial Committee for Economic Planning and Sustainable Development, Cipess.
The largest part goes to the renovation of the Neapolitan Albergo dei poveri (100milioni that are added to the about 130 of the national plan complementary to the Pnrr). Nevertheless, one gets the feeling that there is no real strategy that can give culture in Italy the role of a flywheel towards the future.
In Naples, the cultural and artistic action of the Municipality seems always to call on the same protagonists, as if there were no other voices, not necessarily better, but at least different from the known ones.
A question of points of view, of course. But the fortress of the projects is always in the hands of the majorities: the minorities, it is known, have to be satisfied, hoping for a change in a history that may never change (but the French Revolution, the real one, of 1789, teaches that one should never say never…).
Meanwhile, there are those who resist the heat and the indifference thanks to the passion of their choices, catching here and there some flashes of imagination that expand in the Neapolitan August.
Summer in Naples returns to the Maschio Angioino (photo) from August 6th to September 8th with 30 evenings. There will be concerts, theatrical performances, meetings, variety shows and prizes. Ballet and contemporary dance will be joined by hip-hop, ethnic and fusion dance, Latin dances and tango.
There will also be theatre and commedia dell’arte among comic-musical variety shows and theatrical readings. Classical Neapolitan song will be in dialogue with pop, rock, jazz and the universe of world music.
Explains Sergio Locoratolo, cultural policy coordinator of the City of Naples (please, don’t call him councilor…): “The whole city is our stage, all citizens are entitled to quality entertainment. This is the spirit of the Manfredi administration’s cultural proposal. From Port’Alba to the neighborhood of San Giovanni a Teduccio, both in different forms symbols of the cultural vitality of our city, the summer billboard focuses on the variety of artistic expressions and the ability of art to enhance and regenerate places.”
In the meantime, the city of ancient publishing glories (think of Riccardo Ricciardi born even at the end of the 19th century, but also of a brilliant and visionary publishing mind like that of Alberto Marotta) is limited to being traversed by creative glimmers scattered in multiple book salons where the independence preached by so many realities is not structured into a wide-ranging international network.
Watch out, though: in the somewhat agonizing street of bookstores, via Port’Alba, Friday, August 9th will see the inauguration in its new location of the aerial and luminous installation “Questi miei fantasmi,” created for the city’s historic center by Antonio Marras, who was born in Alghero in 1961, not Naples.
So the contemporary is proposed in a half-identity sauce,, balanced, fortunately, by a classic of our true tradition: on Friday, September 6th and Saturday, September 7th, the Night of the Tammorra returns, curated by the Santa Chiara Orchestra Association. Tenacious, its artistic director and curator, Carlo Faiello, who brought it (and brought it back) to the XXII edition in such an evocative historical setting as Piazza Mercato. On stage, the popular soul with Lina Sastri and Enzo Avitabile.
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