Critica della critica (1980) è uno dei testi più densi della produzione teorica di Filiberto Menna. Poco meno di cento pagine in cui lo studioso si interrogava sullo statuto della critica nella stagione, controversa e inquieta, del postmoderno, sottolineando la condizione di fragilit che in quegli anni la critica d’arte sembrava attraversare. Un indebolimento della pratica critica che anche all’inizio del nuovo secolo continua a caratterizzare l’ormai global art world, le cui dinamiche sembrano oggi privilegiare il momento espositivo e, quindi, la pratica curatoriale, all’esercizio teorico e all’analisi critica dei fenomeni artistici.
Di questa situazione la Fondazione Filiberto Menna ha scelto di evidenziare rischi e prospettive non soltanto attraverso incontri e confronti plurali nel dicembre 2011 si è discusso, ad esempio, del ruolo delle mostre con Stefano Chiodi, Roberto Pinto e Gabi Scardi, mentre nella primavera 2012 una tavola rotonda ha affrontato il problema dell’informazione sull’arte attraverso riviste, quotidiani e portali ma anche nella sperimentazione di differenti modalit curatoriali. Cos, a partire dal 2009 si è aperto un ciclo di mostre che provano a rileggere con occhi attuali il pensiero di critici e teorici dell’arte del secondo Novecento mettendolo a reagire con la sensibilit di una giovane generazione di artisti e di studiosi, coinvolti in un progetto collettivo che, sotto la mia regia, ha dato modo di verificare come sia possibile fare di una mostra una vero e proprio cantiere di idee, un momento di confronto e di scambio reale in cui più voci possono incontrarsi.
Filiberto Menna. La linea analitica dell’arte contemporanea (2009) è stata la prima tappa di questo singolare itinerario espositivo Meris Angioletti, Filippo Centenari, Sabine Delafon, Luca Francesconi, Mariangela Levita, Domenico Antonio Mancini, Luisa Rabbia, Ciro Vitale sono stati gli artisti coinvolti, accompagnati dal lavoro curatoriale di Alessandro Demma, Maria Giovanna Mancini, Antonello Tolve ed Eugenio Viola, tutti giovani studiosi e curatori impegnati in un dottorato all’universit di Salerno. La mostra è stata cos un momento di ricerca che si espresso non solo nell’esposizione delle opere ma anche nell’elaborazione di un percorso educativo. La stessa modalit è stata scelta nel 2010, quando la Fondazione Filiberto Menna, in collaborazione con il Corso di Laurea Magistrale in Storia e Critica d’Arte dell’Ateneo salernitano ha proposto La mostra è aperta. Artisti in dialogo con Harald Szeemann.
La mostra, curata da me assieme a tre dottori e dottorandi di ricerca secondo appunto la logica di una curatela collettiva e di una democratica e orizzontale condivisione delle responsabilit , ha visto coinvolti sei artisti Mirdjan Bajic, Danilo Correale, Stanislao Di Giugno, il collettivo di danza MK, Perino &Vele, Carlotta Sennato chiamati a misurarsi con il pensiero di Harald Szeemann, sicuramente figura determinante nella ridefinizione della figura del critico come curatore.
La successiva esposizione, che si è tenuta nel novembre 2011, ha visto, a cura mia e di Antonello Tolve, le opere di Bianco-Valente, Devrim Kadirbeyoglu, Pierpaolo Lista, Piero Mottola, Nicolas Pallavicini e Rosy Rox intessere un dialogo con il pensiero di Gillo Dorfles, in particolare con la sua riflessione sull’intervallo perduto e sull’horror vacui che caratterizza la condizione estetica contemporanea.
La mostra, intitolata appunto L’intervallo necessario. Artisti in dialogo con Gillo Dorfles, è stata ancora una volta una zona di contatto tra critica educazione e curatela, accompagnando il momento espositivo vero e proprio con una serie di attivit didattiche. Un’esperienza che ha visto nuovamente coinvolte la Fondazione Filiberto Menna e l’Universit di Salerno, i suoi docenti e i suoi studenti, nella realizzazione di una mostra di ricerca che nel dialogo critico e nello scambio consapevole tra educazione e curatela ha trovato il proprio, singolare punto di forza, che ci auguriamo possa essere confermato in una prossima occasione espositiva una mostra, in programma per i primi mesi del 2013, interamente dedicata a Pierre Restany.
Nella foto, da sinistra / Stefania Zuliani, Maria Rosaria De Rosa, Angelo Trimarco in occasione del convegno Filiberto Menna. Il progetto moderno dell’arte, Sede della Fondazione, Salerno 2009.