Come ai tempi del regno delle due Sicilie. In un luogo che fu residenza dei Borbone. A Capodimonte, infatti, i visitatori si troveranno di fronte al primo reggimento del redivivo Francesco II. A comandarlo sarà Nicola Monacella. Una ricostruzione lontana da qualsiasi fanatismo, per amore della verità.
L’imponente rievocazione storica, che si è sviluppata dopo aver consultato documenti dell’epoca, si svolgerà domenica 24 marzo, dalle 10,30 alle 13, al Museo e Real Bosco di Capodimonte. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale di rievocazione storica e accolta da MusiCapodimonte guidata da Aurora Giglio.
Si potrà così assistere al cambio della guardia, al presentat arm (una forma di saluto militare ai regnanti) e alle ronde di ispezione. Sfileranno i soldati del sovrano con le uniformi filologicamente riprodotte dopo un’accurata ricerca di Mirko Speranza che studia con meticolosità tutta l’attrezzatura militare borbonica, per una manifestazione già presentata in altri siti storici, come il Castello di Baia e la Reggia di Caserta. Dove il rituale dell’esercito va in scena ogni prima domenica del mese, con un successo inaspettato per gli stessi organizzatori.
L’associazione nasce nel 2018, presieduta da Angela Cuccillato, con l’obiettivo di ripercorrere il passato, dall’inizio del settecento fino al 1860, data che segna la fine della monarchia borbonica. In campo, dettagli del tempo che fu, senza lasciare nulla al caso.
Un modo per capire una parte della nostra identità. Ed è su questa che insiste Marco Mauriello, responsabile delle pubbliche relazioni del gruppo, che si definisce uno storico autodidatta. Un viaggio nei secoli autofinanziato dalla passione. Oltre il libri di Storia che hanno dipinto Garibaldi come l’eroe dei due mondi. Ma sono in molti ormai a sapere e a spiegare che non è andata così.