Da un lettore riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Gino Ardia
Oggi, giovedì 22 giugno, l’Unione Industriali di Napoli celebra solennemente, con l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella magnifica sede del teatro San Carlo, il suo centenario. Ma c’è una sorpresa : il centenario non c’è.
Questo fatto imbarazzante ce lo spiega la storia, riferita anche dal relativo sito internet, che racconta di una Unione Regionale Industriali che, nata il 27 luglio 1917, morì e fu sepolta il 10 dicembre 1943. Con statuto diverso e diversa estensione territoriale nacque, il 22 gennaio 1944, un’altra realtà: l’Unione Industriali della Provincia di Napoli. Nacque per l’impegno di un gruppo di industriali che elessero, come loro primo Presidente, l’ingegnere Nicola Rivelli. Questa Unione vive tuttora così come è stata concepita 73 anni fa. Ha, naturalmente, eliminato, dalla sua denominazione, la parola Provincia, giacché questa, come si sa, è stata abolita, per essere sostituita dalla Città Metropolitana. L’unione attualmente si chiama, quindi, Unione Industriali di Napoli.
Ma doppiamente imbarazzante, per la celebrazione del centenario, è il fatto che la stessa Unione Industriali della Provincia di Napoli, quando ne era presidente Carlo Brancaccio, ha certificato la sua inesistenza celebrando, nel 1974, il suo trentennale. Non solo, nel 1994, ha celebrato il suo cinquantenario come è registrato nel volume di Gaetano Cola “Imprenditori a Napoli. Quando l’associzionismo si fa storia”.
Perché l’Unione Indusriali di Napoli si è inventato un centenario che non c’è? Per noi è un mistero. Possiamo ipotizzare che questa invenzione sia dovuta alla necessità di paludarsi di solenne importanza per mascherare sue difficoltà. Ma siamo certi che al presidente Mattarella non farà piacere sapere di essere stato inserito nella celebrazione di un fatto che non c’è.
In foto, Palazzo Partanna sede dell’Unione industriali di Napoli