Approda a Napoli, Lolita Timofeeva, l’artista alchemica lettone che si è trasferita in Italia negli anni novanta. E oggi si divide tra la sua città natale, Riga, Bologna e Catania. Da venerdì 27 ottobre fino al 2 dicembre, le sale del Castel dell’Ovo ne ospiteranno le opere raccolte nella mostra Opus Alchymicum, curata da Giorgio Agnisola, offrendone una panoramica dell’indagine dimensionale metafisica del mondo e della simbologia archetipica della realtà circostante.
Allo sguardo dei visitatori vengono proposti circa cento lavori, tra dipinti, disegni, sculture, installazioni e un film corto, testimonianza espressiva di un’idea nata durante il primo viaggio dell’artista a Napoli (nel 2005), in visita alla Cappella Sansevero. Un colpo di fulmine che la spinge ad avvicinarsi al pensiero ermetico di Raimondo di Sangro (Torremaggiore, 1710 – Napoli, 1771) , inventore, alchimista e letterato, geniale ideatore del nobiliare mausoleo.
Protagonista, dunque, dell’evento, la Napoli esoterica che affiora nel monumento affascinante e criptico situato nel cuore antico della città. Lolita elabora quella visione in un’autoanalisi delle immagini del sogno, dell’incubo e dell’allucinazione.
Colori vivi, atmosfere cupe e personaggi suggestivi emergono nelle opere dove tempo e spazio si legano nel dinamismo dell’azione, generato nella maggior parte delle rappresentazioni da una musa (l’artista stessa) che trasporta lo spettatore in una dimensione surrealistica.
Così si manifesta una tensione esistenziale tra il senso e il non senso della vita. La ricerca di modelli e di ambienti misteriosi aperti al silenzio dell’oltre identifica un linguaggio di una vita interrogativa, uno sguardo rivolto ai limiti e alle ragioni dell’esistere.
L’esposizione è organizzata da Kengarags in collaborazione con l’assessorato alla cultura e turismo del Comune di Napoli e la Fondazione La Verde La Malfa. Coopromotore, il Touring club italiano di Territorio di Bologna. Sponsor: Fondazione La Verde La Malfa, ITALò, Occitane Voyages, Berengo Studio ed Enha. Ha , inoltre, il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica della Lettonia in Italia e del Consolato Onorario della Lettonia a Napoli.