Un miracolo di volontariato. Lo racconta la mostra fotografica itinerante di Radio Maria che fa tappa a Napoli, nella chiesa di San Gioacchino (in via Orazio 139) fino al 27 settembre. L’esposizione è accompagnata da un piccolo volume che ne raccoglie gli scatti e ne spiega la storia.
L’emittente, diretta da Padre Livio Fanzaga, è la prima voce radiofonica nel mondo grazie a tanti ascoltatori e ai numerosi ripetitori. Portavoce dei valori cristiani nel globo, riunisce, sotto il segno della mamma di Gesù, una famiglia internazionale fatta di testimonianze, domande, riflessioni.
L’evangelizzazione e la formazione umana attraverso il network sono narrate dai protagonisti delle foto proposte al pubblico. Si parte dall’Italia e si arriva in Medio Oriente.
Radio Maria nasce come associazione nel 1987 e lancia la scommessa, attraverso Padre Livio e il presidente Emanuele Ferrario, di un palinsesto costruito sulla preghiera. Con una strategia di divulgazione realizzata attraverso il paziente lavoro dei volontari. E, dopo essersi radicata nel territorio italiano, si è poi agganciata al resto del pianeta, fino a raggiungere l’imponente numero di 78 realtà ramificate ovunque. Mediante il potere della volontà e della parola di Cristo.
Affianca Fanzaga, che ne è anche director adviser, Roberta Zappa, in radio fin da ragazzina, impegnata a interpretare classici della spiritualità e fiabe per i piccoli.
Accanto a loro tante persone e un progetto innovativo, nel 2017, di Radio Maria Pellegrina, per stringere la mano a tutti i componenti italiani di questa comunità, per esempio, all’uscita della messa.
Tra le foto esposte, quella con i 3 Pontefici: Wojtyła, Ratzinger e Bergoglio. Ma anche delle associate in Germania, Francia e Austria. E c’è una sede, inaugurata nel 2016, persino nella Bielorussia, schiacciata dal dominio di Alexander Lukashenko.
Si affacciano pure in Indonesia i volontari e tecnici della comunità radiofonica mariana, in Nuova Guinea o in Guatemala. La determinazione di diffondere un messaggio di pace planetario li porterà, inoltre, in Siria, nel 2015, per recare conforto ai cristiani rimasti nelle zone di guerra.
Nel mondo arabo qualcosa sta cambiando. Nel 2018, l’Iraq ha concesso una frequenza per poter trasmettere i primi programmi dell’emittente radiofonica. E a Nazareth, nel 2018, il nunzio apostolico Monsignor Piero Sambi afferma: «… dovete capire l’importanza di avere un segnale di radio maria in Terra Santa perché questo cambierà i cuori delle persone nei Paesi occidentali».
E di cambiare i cuori c’è proprio bisogno. Cominciando dalla nostra Italia soffocata dall’odio dove è possibile che un giovane capoverdiano muoia ucciso dalle botte per sedare un litigio e una diciottenne napoletana venga travolta sullo scooter dalla moto del proprio fratello. Solo perché lei ha scelto come compagno un ragazzo trans. L’amore non è una cosa semplice e Radio Maria può aiutare a propagarlo. Spegnendo le fiaccole della rabbia e del rancore.
LA MOSTRA
Radio Maria
Un miracolo di volontariato
Fino a domenica 27 settembre
Chiesa di San Gioacchino, via Orazio 139 (Posillipo)
Dal lunedì al venerdì: ore 16-19
Sabato e domenica: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19