L’arte è un vasto campo. Fugge il respiro corto delle azioni quotidiane e guarda lontano, verso un orizzonte dai colori intensi, forti, infiniti. Nell’arte ci si tuffa come in un oceano rigenerante che accoglie il desiderio di movimento, libertà, espansione. Dove il tempo è una varabile estesa della vita, senza porre limiti o costrizioni. Così la interpreta il napoletano Antonio Picardi che vi si immerge come in un liquido amniotico rassicurante, coccolato nelle sue esigenze emotive, producendo visioni e forme. Che propone nella mostra Gioielli _ di/segni & libri d’artista, a Terracina, ospitata dall’Aqua art gallery (Corso Anita Garibaldi, 84). Dall’8 agosto (vernissage ore 20), fino al 3 settembre.
Picardi lavora nel settore della grafica e insegna discipline pittoriche, ma non ha mai consentito ai suoi impegni professionali di imbrigliare i propri pensieri, spaziando dalla creatività del gioiello alla fotografia “dilatata” dal suo terzo occhio, quello della mente, fino ai segni concepiti come arabesco del proprio vissuto.
Sperimentatore, con un significativo bagaglio di esposizioni nazionali, utilizza supporti differenti per esprimersi, sintetizzando l’universalità dei sentimenti in ogni dettaglio, oggetto, lavoro realizzato. Confermando quanto Napoli e la Campania abbiano da offrire al panorama italiano, ma anche a quello internazionale.
In foto, il gioiello secondo Picardi
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