Nuovo appuntamento di arte contemporanea nella culla dell’antichità. Sarà inaugurata giovedì 8 giugno, alle 17, nelle sale della Farnesina, al Museo archeologico di Napoli (Mann) la mostra di Ernesto Terlizzi dal titolo “Ma che ne sanno gli altri” (in copertina, Terlizzi davanti all’opera “Deriva mediterranea”).
All’inaugurazione della mostra – che oltre al Matronato del Museo Madre di Napoli, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, gode anche del patrocinio della Fondazione Filiberto e Bianca Menna insieme alla Casa Museo Spazio Tadini di Milano – saranno presenti: il direttore Paolo Giulierini, Linda Irace, presidente Associazione Culturale Tempo Libero Napoli; Renato Lori, che guida l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il curatore dell’esposizione. lo storico dell’arte, Marco Di Capua.
Saranno esposte 20 opere di diverso formato, tutte tecniche miste realizzate su carta thailandese kozo martellata d intelaiate china, su cui l’artista segna, incolla e strappa carte e cartoni per costruire e raccontare, tra cielo e mare, luoghi e forme profughe attraverso l’inconfondibile segno a china del suo rigoroso bianco e nero.
Terlizzi completa così il ciclo dedicato ai profughi e il Mediterraneo iniziato dieci anni fa con la personale milanese “Apologia della superfice” a Spazio Tadini e poi ancora a Ferrara, Galleria del Carbone con “Derive” e infine a Roma a “StudioS” di Carmine Siniscalco.
L’immigrazione è un tema che segna profondamente e l’artista vi affonda sguardo profondo e sensibilità creativa commovente sin dal 2013. Al centro di queste sue carte pregiate l’inconfondibile icona di un puttino alato della pittura pompeiana: omaggio alla pittura di questo straordinario museo che accoglie la mostra, luogo di memoria aperto al territorio in un continuo dialogo.
Spiega Di Capua, presentando i lavori: «Ancora una volta Ernesto Terlizzi riesce a sintonizzare la propria mente e il proprio liberissimo gesto sulle onde di frequenza di temi attualmente cruciali accogliendo simultaneamente il richiamo di un luogo illustre, apparentemente immune a ogni turbamento. Proprio in tal modo egli riesce a innestare e fondere i frammenti e le schegge di un presente drammatico in uno spazio/tempo remoto, immemoriale».
Tra le sue classicheggianti carte in bianco e nero, s’inseguono memorie lacerate e visioni drammatiche che invitano, sfiorando il cuore con la loro toccante bellezza. Sarà possibile visitare la mostra fino al 18 settembre.
L’AUTORE
Ernesto Terlizzi nasce ad Angri nel 1949, studia al Liceo artistico di Napoli e Pittura presso l’Accademia Belle Arti della stessa città. Dalla fine degli anni sessanta è presente nel panorama artistico nazionale ed internazionale con mostre di gruppo e personali su tutto il territorio italiano tra cui si segnalano quella di Firenze nel 1979 “Galleria Inquadrature”; 1980 Napoli “Galleria S.Carlo”; 1981 Bergamo “Galleria Fumagalli”; 1984 Venezia/Mestre” Galleria Plusart”1988 Perugia “Materiali Immagini”; 1989 Napoli Istituto Francais “Le Grenoble”; 1990 Pinacoteca e Musei Comunali Macerata; 1999 “Studio 10 Arte” Potenza; 2oo6 Baronissi (Sa)” Museo FRAC”; 2010 Roma “Galleria Consorti”; 2012 Gazoldo degli Ippoliti (Mn) “Museo MAM”; 2013 Ferrara “Galleria del Carbone” 2014 Milano “Spazio Tadini” e Roma “StudioS”; Montoro (Av) “Chiostro S. Maria degli Angeli”; 2017 Cracovia “Istituto Italiano di Cultura”; 2019 Matera “ArtiVisive/Gallery” e Salerno “Pinacoteca Provinciale”. Inoltre, è stato invitato nei principali premi di Pittura italiani, tra cui Premio Michetti 1978/82/83 e 2006; Premio Termoli 1991 e Premio Sulmona nel 2006 e 2009 nonché in varie mostre di gruppo in ambito europeo; Stoccolma “Gummesons KoustGallery “The modernity of lirism” e Helsinki Jonsuus Art Museum. Nel 2011 è invitato alla 54 “Biennale Internazionale d’arte di Venezia” Padiglione “Lo Stato dell’Arte Campania”; 2013 Tel Aviv Giorgio De Chirico e 36 artisti Italiani “Museo Beit Hair”; 2014 Triennale Milano “Sguardi Altrove”. 2017 Matera “Nuove acquisizioni per Timmari “ArtiVisive/Gallery. Molte delle sue opere commentate da autorevoli intellettuali e storici dell’Arte sono inserite in diverse collezioni pubbliche e private tra cui: Museo d’Arte Moderna Durazzo Albania; Museo d’Arte Contemporanea, Ripe S. Ginesio Macerata; Consolato Venezuelano di Napoli; MACTE Museo d’Arte Contemporanea Termoli; Pinacoteca e Musei comunali Macerata; Museo FRAC Baronissi SA; Museo delle “Generazioni del 900 Anni 40” Pieve di Cento (Bo); Museo CAM Casoria (Na); Montoro/Contemporanea Collezione Permanente; MUMI Museo Michetti Francavilla Al Mare (Ch); Museo MAM Gazoldo degli Ippoliti (Mn), Museo dell’Universtà di Chieti.
The exhibition at the Mann/”But what do the others know”: Ernesto Terlizzi recounts the refugee drama. With moving beauty
New contemporary art event in the cradle of antiquity. An exhibition by Ernesto Terlizzi titled “Ma che ne sanno gli altri” (on the cover, Terlizzi in front of the work “Deriva mediterranea”) will be inaugurated on Thursday, June 8, at 5 p.m. in the Farnesina rooms at the Archaeological Museum of Naples.
The opening of the exhibition – which in addition to the Matronage of the Madre Museum of Naples, Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, also has the patronage of the Filiberto and Bianca Menna Foundation along with the Spazio Tadini House Museum in Milan – will be attended by: director Paolo Giulierini; Linda Irace, president of the Associazione Culturale Tempo Libero Napoli; Renato Lori, who heads the Naples Academy of Fine Arts; and the curator of the exhibition. art historian, Marco di Capua.
On display will be 20 works of different formats, all mixed media made on Thai kozo paper hammered and framed ink, on which the artist marks, glues and tears papers and cardboard to build and tell, between sky and sea, places and refugee forms through the unmistakable ink mark of his rigorous black and white.
Terlizzi thus completes the cycle dedicated to refugees and the Mediterranean that began ten years ago with the Milanese solo show “Apologia della superfice” at Spazio Tadini and then again in Ferrara, Galleria del Carbone with “Derive” and finally in Rome at Carmine Siniscalco’s “StudioS.”
Immigration is a profoundly marking theme and the artist has been sinking deep gaze and moving creative sensitivity into it since 2013. At the center of these fine papers of his is the unmistakable icon of a winged cherub from Pompeian painting: a tribute to the painting of this extraordinary museum that hosts the exhibition, a place of memory open to the territory in a continuous dialogue.
Explains Capua, presenting the works, “Once again Ernesto Terlizzi manages to harmonize his mind and his very free gesture with the frequency waves of currently crucial themes while simultaneously welcoming the call of an illustrious place, seemingly immune to any disturbance. Precisely in this way he manages to graft and fuse the fragments and splinters of a dramatic present into a remote, immemorial space/time.”
Among his classic black and white papers, we admire torn memories and dramatic visions that invite, caressing the heart with their touching beauty. It will be possible to visit the exhibition until Sept. 18.
About Ernesto Terlizzi
Ernesto Terlizzi was born in Angri in 1949. He studied at the Liceo artistico in Naples and painting at the Accademia Belle Arti in the same city. Since the end of the 1960s, he has been present on the national and international art scene with group and personal exhibitions throughout Italy, including the 1979 Florence “Galleria Inquadrature”; 1980 Naples “Galleria S. Carlo”; 1981 Bergamo “Galleria Fumagalli”; 1984 Venice/Mestre “Galleria Plusart “1988 Perugia “Materiali Immagini”; 1989 Naples “Le Grenoble” Francais Institute; 1990 Pinacoteca and Municipal Museums Macerata; 1999 “Studio 10 Arte” Potenza; 2oo6 Baronissi (Sa)” Museo FRAC”; 2010 Rome “Galleria Consorti”; 2012 Gazoldo degli Ippoliti (Mn) “Museo MAM”; 2013 Ferrara “Galleria del Carbone” 2014 Milan “Spazio Tadini” and Rome “StudioS”; Montoro (Av) “Chiostro S. Maria degli Angeli”; 2017 Cracow “Istituto Italiano di Cultura”; 2019 Matera “ArtiVisive/Gallery” and Salerno “Pinacoteca Provinciale”. In addition, he was invited to major Italian painting prizes, including Michetti Prize 1978/82/83 and 2006; Termoli Prize 1991 and Sulmona Prize in 2006 and 2009 as well as various group exhibitions in Europe; Stockholm “Gummesons KoustGallery “The modernity of lyricism” and Helsinki Jonsuus Art Museum. In 2011 he was invited to the 54th “Venice International Art Biennale” Pavilion “Lo Stato dell’Arte Campania”; 2013 Tel Aviv Giorgio De Chirico and 36 Italian artists “Beit Hair Museum”; 2014 Milan Triennale “Sguardi Altrove”. 2017 Matera “New acquisitions for Timmari “ArtiVisive/Gallery. Many of his works commented by authoritative intellectuals and art historians are included in various public and private collections including: Museum of Modern Art Durazzo Albania; Museum of Contemporary Art, Ripe S. Ginesio Macerata; Venezuelan Consulate of Naples; MACTE Museum of Contemporary Art Termoli; Pinacoteca and Municipal Museums Macerata; FRAC Museum Baronissi SA; Museum of the “Generations of the 20th Century in the 1940s” Pieve di Cento (Bo); CAM Museum Casoria (Na); Montoro/Contemporary Permanent Collection; MUMI Michetti Museum Francavilla Al Mare (Ch); MAM Museum Gazoldo degli Ippoliti (Mn), Museum of the University of Chieti.