Le radici del reale. Sono quelle che Lugi Grossi mette in mostra (da ieri fino al 2 agosto) nella sala degli specchi della Reggia di Caserta curata da Ilaria Sabatino. Classe 1949, Grossi non ha mai voluto abbandonare la sua citt , Napoli. E nell’ambiente artistico nuota sin dall’adolescenza senza mai smettere di approfondire la sua ricerca. Ma nonostante la sua lunga attivit riesce a imporsi all’attenzione di pubblico e critica solo nel 1999 con una esposizione alla galleria partenopea La Gioconda che riproporr le sue opere anche qualche anno dopo.
Scrive la curatrice «Ogni mostra rappresenta una sfida e una ricerca anche nell’uso di materiali sempre diversi e ostici (metallo, pietra vulcanica, plexiglass, penna “biro”, cartone, etc.) da cui nascono vere e proprie opere d’arte. Anche in quest’ultima l’artista ci presenter uno dei suoi ultimi lavori, oltre la presenza di tutto un suo percorso artistico, che lascer come sempre lo spettatore attonito. Troviamo i quattro elementi naturali (Terra, Fuoco, Acqua e Aria), che sono alla base della vita, il loro fondamento per vivere in armonia con la natura e con la nostra essenza. Ci troviamo di fronte a opere eseguite con tecniche diverse, dove la materia nelle mani dell’artista rinasce dando vita a sensazioni pure ».
Grossi si forma frequentando protagonisti del Novecento napoletano come Notte, Chiancone, Brancaccio, Montefusco, Ricci che sono anche suoi amici. E’ un modo per lui di osservare, maturare, incamerare elementi nuovi. Importante per lui la frequentazione anche di gallerie
come La Mediterraena e il Centro dove ha modo di conoscere le opere di Bacon e Fontana. Ma illuminante prester la lezione di Raffaele Lippi. Sempre curioso, però, di nuove avventure.
In foto, un’opera dell’artista