Nostos a Napoli. Biagio Cepollaro ha inaugurato dopo Natale la sua mostra partenopea nello spazio culturale Movimento aperto guidato da Ilia Tufano in via Duomo 290/c. L’esposizione è curata da Eugenio Lucrezi (autore anche del testo che accompagna la mostra) e resterà aperta fino al 28 gennaio, i lunedì ed i martedì ore 17-19, i giovedì ore 10.30-12.30. Eventualmente per appuntamento. Info 3332229274 e 3668905416.
Napoletano che ha vissuto 40 anni a Milano, Cepollaro è scrittore e poeta e nella sua città d’origine ha portato due sequenze di opere che idealmente proseguono l’itinerario artistico proposto nello spazio milanese Coviello la primavera scorsa.
La prima propone narrazioni numerate attraverso tecniche miste. La seconda è composta da pastelli anch’essi numerati. Sei tele di media dimensione e 12 pastelli più piccoli raccolti appunti sotto il titolo Nostos a Napoli che evoca il ricordo e la nostalgia, segnando un nuovo cambiamento nella sua organizzazione quotidiana, poiché torna a vivere nel luogo dove è cresciuto. 
Nelle tele colori caldi, solari, piccole figure  come incise in un nero che ricorda il legno, evocano forme ancestrali, un vivere felice, un contesto naturale evocando un’atmosfera poetica complementare alla sua scrittura.
Cepollaro, che è stato anche promotore del gruppo 93, da poeta ha firmato due trilogie De requie et natura (Scribeide, Luna persciente e Fabrica) e Il poema delle qualità (Le qualità, La curva del giorno e Al centro dell’inverno). Si è impegnato anche come romanziere pubblicando La notte dei botti (Miraggi, 2018). E pure nel suo percorso visivo ha utilizzato la scrittura proponendola su su catrame, cemento e gesso o abbinando ai testi poetici opere pittoriche.
Sottolinea il curatore: «Cepollaro non scansa la complessità del reale, non svilisce il discorso a chiacchiera. Le sue opere propongono al visitatore una visione originale del mondo sensibile che si trasforma; e chiedono sguardi partecipi, nella prospettiva di sviluppi condivisi».
 L’esposizione è stata inaugurata con un omaggio a Costanzo Ioni (scomparso nell’agosto scorso) dei poeti: Maria Rosaria Figliolia, Dafne Grieco, Lucio Pacifico, Antonio Perrone e Luigi Riccio e con un bridisi di saluto al nuovo anno.

Qui sopra, uno dei pastelli di Cepollaro. In copertina, una sua narrazione dipinta

The exhibition/ Movimento aperto: Cepollaro paints the nostalgia of return

Nostos in Naples. Biagio Cepollaro opened his Neapolitan exhibition after Christmas at the Movimento aperto cultural space, run by Ilia Tufano, in Via Duomo 290/c. The exhibition is curated by Eugenio Lucrezi (who also wrote the text for the exhibition) and is open until the 28th January, Mondays and Tuesdays from 17.00 to 19.00 and Thursdays from 10.30 to 12.30. By appointment if necessary. For further information visit 3332229274 and 3668905416.
A Neapolitan who has lived in Milan for 40 years, Cepollaro is a writer and poet who has brought to his home city two series of works that ideally continue the artistic itinerary he proposed last spring at the Coviello space in Milan.
The first proposes numbered narratives using mixed techniques. The second is made up of pastels, also numbered. Six medium-sized canvases and 12 smaller pastels are collected under the title Nostos a Napoli (Nostos in Naples), which evokes memory and nostalgia and marks a new change in his daily organisation by returning to live in the place where he grew up.
In his canvases, warm, sunny colours, small figures as if engraved in a blackness reminiscent of wood, evoke ancestral forms, happy life, a natural context that creates a poetic atmosphere complementary to his writing.
Cepollaro, who was also a promoter of Group 93, has written two trilogies as a poet: De requie et natura (Scribeide, Luna persciente and Fabrica) and Il poema delle qualità (The Qualities, The Curve of the Day and In the Middle of Winter). He has also worked as a novelist, publishing La notte dei botti (Miraggi, 2018). And he has even used writing in his visual journey, proposing it on tar, cement and plaster, or combining poetic texts with pictorial works.
As the curator points out: ‘Cepollaro does not avoid the complexity of reality, he does not reduce discourse to chatter. His works offer the visitor an original vision of the sensitive world that is being transformed, and they ask for participatory views, in the perspective of shared developments’.
The exhibition was opened with a tribute to Costanzo Ioni (who died last August) by the poets Maria Rosaria Figliolia, Dafne Grieco, Lucio Pacifico, Antonio Perrone and Luigi Riccio, and with a New Year’s greeting.

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.