L’essenza di Napoli in un cartellone. Il teatro Sannazaro continua a celebrare la città con un programma ricco e variegato che punta sulla tradizione, ma non solo. La stagione 2018/2019 raccoglie e incrementa quella precedente e va oltre. Il luogo simbolo del teatro napoletano, che quest’anno ha ricevuto il riconoscimento da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale “Centro di Produzione Teatrale”, affianca alla sua grande tradizione una serie di proposte alternative per avvicinarsi a un pubblico diverso e restare al passo con i tempi.
Una vera e propria evoluzione, un viaggio del teatro di Napoli verso l’Europa: dal sostegno e la riscoperta dei grandi classici al teatro contemporaneo nazionale, dalla linea a volte ritornano, pensata per riproporre gli spettacoli più interessanti delle precedenti stagioni, alle nuove produzioni come Interiors, in dialogo con l’estero, dalla musica 2.0 alla rassegna di musica classica a cura dell’Associazione Scarlatti. Tante linee …un solo teatro è il concept.
E ancora, l’apertura di una nuova sala, La Sartoria. Un piccolo ma affascinante spazio per circa cinquanta spettatori. Il locale dove aveva sede la sartoria teatrale della compagnia di Luisa Conte, si propone ora come luogo di incontro culturale destinato ad accogliere piccoli spettacoli, residenze artistiche, conferenze, laboratori sulla drammaturgia contemporanea nell’ambito del progetto “Cantiere Sartoria”.
Per la “Linea tradizione: la nostra”, si comincia il 16 ottobre con “Masaniello” di Elvio Porta e Armando Pugliese, per la regia di Lara Sansone. Una scelta non casuale ma perfettamente in linea con quanto proposto nelle passate stagioni, basti pensare alla “Festa di Montevergine” e alla “Festa di Piedigrotta” di Raffaele Viviani, opere corali, prodotte con coraggio dal teatro di via Chiaia con un allestimento totale pensato per la sala.
Dal 18 dicembre, lo spettacolo di grande successo “Cafè Chantant Sparkling edition”, accompagnerà tutte le feste di Natale. Il nuovo anno si apre con la commedia, trasportata ai giorni nostri, “A che servono questi quattrini” di Armando Curcio con la regia di Giuseppe Miale di Mauro, in scena dal 18 gennaio, con Francesco Procopio e Pietro De Silva Cosa.
Seguono due grandi classici: dal 29 gennaio, “Annella di Portacapuana” di Gennaro Davino con Leopoldo Mastelloni protagonista per la regia di Lara Sansone, e, a febbraio, dal 22, uno dei primi successi dei fratelli De Filippo, Eduardo, Peppino e Titina, l’esilarante commedia “Un ragazzo di campagna”, diretto da Luigi De Filippo. L’omaggio che il Sannazaro ha voluto tributare al grande artista scomparso.
Dal 1 marzo Benedetto Casillo propone “Don felice Sciosciammocca e l’elisir d’amore” liberamente tratto da “Les dragèe d’Hercules”, rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1904. Un’opera che può considerarsi a tutti gli effetti originale per gli spunti inediti e i guizzi di fantasia propri dell’attore napoletano. “Un italien a Paris” è la proposta di Gennaro Cannavacciuolo, in scena dal 5 aprile. Un recital con le canzoni di Montand, ma anche un lungo viaggio dalle colline toscane di Monsummano Terme al Metropolitan di New York, passando per Hollywood, i bassifondi di Marsiglia, i cabaret parigini del dopoguerra sino alla mancata candidatura all’Eliseo del 1988.
Per la “Linea contemporaneo: ricerca” si parte il 16 novembre con “Squalificati”, per la regia di Luciano Melchionna con Stefania Rocca, Andrea de Goyzueta, Fabrizio Vona. Un gioco raffinato, una partita a scacchi esclusivamente tra re, cavaliere e torre avversaria tra declinazioni di potere e strategie prive di scrupoli. “La divina Sarah” di John Murrel “Memoir” per la regia di Marco Carniti con Anna Bonaiuto, Gianluigi Fogacci, sarà in scena dal 23 novembre. Un atto d’amore per una diva immortale: una donna che con la sua arte e le sue stravaganze è stata il primo esempio di divismo della storia dello spettacolo al femminile.
Michele Sinisi, dal 30 novembre, propone “Miseria & nobiltà”, la farsa di Scarpetta libera dalla parlata napoletana e con l’uso di diversi dialetti. Il 7 dicembre tocca a Francesco Montanari, protagonista delle notti di “Poker”. A seguire, dal 25 gennaio, “Ecce home”, scritto e diretto da Antonio Capuano, con Marina Confalone. Tratto da un racconto di Carmen Pellegrino, rievoca la storia di Matilde Sorrentino, uccisa da un 26enne a Torre Annunziata nel 2004, sulla porta di casa, con 6 colpi di pistola in faccia. Il movente: aver denunciato le violenze subite dal figlio da parte di un gruppo di pedofili che operava nella zona, ai margini della scuola elementare frequentata dal bambino.
Completano l’offerta: “Play Duett” dal 15 febbraio, con due dei migliori interpreti del teatro napoletano (Tonino Taiuti e Lino Musella, vincitori del premio “Le maschere” 2014); “Una tragedia reale” di Giuseppe Patroni Griffi, una coproduzione Teatri Uniti, teatro Sannazaro e teatro Stabile di Napoli, per la regia di Francesco Saponaro, con Andrea Renzi, Luciano Saltarelli e Lara Sansone (dall’8 marzo); dal 22 Davide Enia è autore e protagonista di “L’Abisso”, un testo che attraverso i linguaggi propri del teatro (il gesto, il canto, il cunto) affronta il mosaico del tempo attuale. Quanto sta accadendo a Lampedusa non è soltanto il punto di incontro tra geografie e culture differenti. È anche un ponte tra periodi storici diversi, il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potrà essere domani.
Chiude la linea contemporanea “Giacomino e mammà”, dal 12 aprile. Enrico Ianniello propone, in forma di mise en espace, un nuovo fulminante esempio di drammaturgia iberica reinventata alle latitudini napoletane. Protagonista Isa Danieli.
Per “A volte ritornano”, la rassegna curata dal giornalista e critico teatrale Giulio Baffi giunta alla sua seconda edizione, il 14 dicembre andrà in scena “Magic People Show” di Giuseppe Montesano con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli. In un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma, fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore, un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale dell’Italia malata di questi ultimi anni.
Dall’11 gennaio, ritorna “Shakespea Re di Napoli”, lo spettacolo che da vent’anni gira i palcoscenici italiani e esteri. Il testo, di Ruggero Cappuccio, è interpretato da Claudio Di Palma e Ciro Damiano. Dopo il debutto al Festival di Asti nel 1994, prosegue la sua rotta “Novecento”, di Alessandro Baricco, regia Gabriele Vacis, con Eugenio Allegri. Dal 29 marzo. A maggio (dal 3) in scena “Interiors”, prima produzione internazionale del Sannazaro, a dieci anni dall’esperienza del Napoli Teatro Festival, nell’ambito del quale nacque il fortunato spettacolo firmato dal regista britannico Matthew Lenton, direttore artistico della compagnia Vanishing Point di Glasgow. Gli attori, tutti italiani, sono stati selezionati attraverso audizioni tenutesi nella città partenopea per volontà del teatro che ha pensato di regalare a questo intrigante progetto un nuovo allestimento.
Nuova linfa anche al connubio tra musica e teatro con l’Orchestra Scarlatti. Giunge infatti alla seconda edizione la rassegna di musica classica “Suoni della città” curata dall’associazione “Jesce Sole”. Sei gli incontri proposti tra cui: il concerto di Eugenio Bennato in omaggio a Carlo D’Angiò e quello di Maria Pia De Vito. Spazio anche ai musicisti emergenti.
Per saperne di più
Teatro Sannazaro
Via Chiaia 157, 80121 Napoli
Tel. 081/411723 – 081/418824
Fax 081/403827
Orario botteghino: dalle 10 alle 20
info@teatrosannazaro.it
https://www.teatrosannazaro.it/