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Qui sopra, una scena di “Libera”. In alto, “Respiro piano”

Nel novembre 2005 nasce “La corte della formica”, il primo festival di corti teatrali ideato e realizzato a Napoli, prodotto da “Teatro a Vapore”. Dopo dieci edizioni, una pausa, e una ripresa parziale, è ritornata, lo scorso anno, col nome “I corti della formica”. I Corti  (con la direzione artistica di Gianmarco Cesario) andranno  in scena da martedì 9 ottobre,  fino al 14, presso il Teatro Tram (via Port’Alba, 30), tutte le sere a partire dalle 20:30.
Il teatro è a colori: è questo il sottotitolo della tredicesima edizione del festival, piccolo e longevo, che ha dato la stura ad altri epigoni. Ogni sera i componenti del cast, subito dopo ogni singola rappresentazione, intratterranno con pubblico e giuria (composta da allievi dell’ultimo anno delle scuole superiori) una sorta di dibattito.
Confermato lo spazio del Tram, luogo ideale per far nascere e incontrare quel teatro artigianale che forse rappresenta l’ultima possibilità che ci resta per far vivere un’arte fagocitata dall’industrializzazione e le leggi di un mercato che l’hanno completamente snaturata.
Tre corti a sera, si comincia martedì 9 con “Libera” di Gennaro Castaldo, regia di Luigi Alessio Adimari con Tommaso Tuccillo, Claudia Cimmino, Luca Sciarrillo, Maria Cristina Raiola, Stefano Balestrieri, Giuliana Martinelli.
«Nel mondo reale tutti hanno una maschera che li protegge, che impedisce di mostrare la parte vera di sé stessi per timore di non essere accettati. Una maschera che nasce con noi e ci accompagna fino alla fine dei nostri giorni. Quando nasce Veronica, una bimba senza maschera, la situazione diventa destabilizzante. Simbolo di diversità, crea scompiglio sia nella propria famiglia…  Alla fine anche Veronica partorirà una bambina priva di maschera. Si riproporranno le stesse problematiche sorte alla sua nascita ma lei non farà nulla di quello che è stata costretta a fare. La figlia non porterà mai la maschera. La chiamerà Libera. A quel punto tutti finalmente capiscono e a loro volta si spogliano della propria maschera. È il simbolo dell’accettazione reale di qualsiasi tipo di diversità…».
Poi sarà la volta di “Respiro piano” di Nicola Maiello e Piera Russo, regia ed interpretazione di Piera Russo. «Matilde è alle prese con gli operai intenti a liberare la casa della famiglia d’origine. La giovane donna ha deciso di cedere l’appartamento e sta selezionando la mobilia ed i complementi d’arredo da tenere in ricordo, vendere all’antiquario o distruggere. Ogni oggetto, rimasto perfettamente integro nonostante il tempo passato, le rievoca un ricordo d’infanzia, un’emozione: il vecchio giradischi del nonno, i fragili giocattoli regalati dallo zio, la finestra serrata dalla madre ma anche l’imperioso armadio, un’enorme misterioso rifugio che chiede di essere aperto per non tramutarsi in gabbia».
E per finire “Romeo Romeo”, di Massimiliano Palmese, regia Danilo Rovani, con Marilia Marciello e Danilo Rovani, scene e costumi Melissa Di Vincenzo. «Una giovane donna alle prese con l’ipocrisia di un maschio di oggi: un attore ricco e famoso, a sua volta vittima delle ipocrite regole del mondo dello spettacolo. Il gioco teatrale, che culmina con una classica scena di “teatro nel teatro”, è tutto tra quel che si dice in pubblico e ciò che ci si sussurra in privato. Un gioco che si diverte a ricordarci che anche il “sacro vincolo” del matrimonio non è altro che un contratto d’affari».
Per saperne di più
https://www.facebook.com/pages/category/Festival/I-Corti-della-Formica-1055445751258329/

 

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