Sono piccoli e intensi. Durano un massimo di venti minuti e si mettono in mostra su un palcoscenico che ospita lavori teatrali di “vero e puro artigianato”, il Tram nella storica via Port’Alba (al civico n. 30), la strada delle librerie. Ecco i “corti della formica”, alla XII edizione, dal 17 al 22 ottobre, dedicati al tema Guerra e pace, quanto mai attuale. Il singolare formato, nato e cresciuto a Napoli, con una pausa e una ripresa parziale, diretto (artisticamente) da Gianmarco Cesario, prodotto in un primo momento da Teatro a vapore (con il nome la corte della formica), adesso è promosso da Aries Teatro ed eventi.
Quest’anno, la rassegna ci propone la sorpresa di una giuria composta da sei studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, selezionati grazie alla collaborazione di Luigi Filadoro, presidente dell’ associazione culturale étant donnés, su suggerimento dei loro insegnanti. A loro il compito di osservare, commentare e giudicare, con l’aiuto di un giornalista o di un esperto di teatro.
A Elisa Apreda (Isis Casanova), Michele Boccia (Liceo Classico Vittorio Emanuele), Salvatore Cerella (Liceo Classico Vittorio Emanuele), Greta Esposito (Liceo Classico Genovesi), Emanuela Pennino (ISIS Casanova) Valeria Maria Varriale (Liceo Scienze Umane Genovesi) toccherà scegliere migliore corto, migliore testo, migliore regia, migliore attore e migliore attrice.
Altri riconoscimenti saranno assegnati dalla direzione artistica del Tram (allo spettacolo più innovativo), dal direttore artistico del Positano teatro festival, Gerardo D’Andrea che selezionerà uno o più corti da rappresentare in una serata speciale del festival e dalla giuria popolare, ovvero possessori della FormiCard, che consente di partecipare a tutti gli incontri con i corti.
Si comincia oggi, alle 21, stessa ora anche per i prossimi appuntamenti (2 gli spettacoli presentati in ogni serata). Di scena è Dietro la casa di Sharon Amato, diretto da Mario Autore. Al centro, un uomo, un Pittore che ha perso la vista ed è attaccato al suo passato, alla sua casa, che non riesce a ricordare con serenità, finché un giorno suoi pennelli immaginari lo aiuteranno a scavare in quella memoria. A seguire, 7 cartelli di Massimo Rosa (regia e scena Massimo Rosa/Adelaide Oliano).
Si chiude domenica con Il mammone di Eva De Rosa dove la vittima è Francesca; Paolo è il suo carnefice che agisce a livello psicologico, un uomo immaturo in cerca ancora della mamma in ogni donna che incontra. Subito dopo, Acqua sporca (foto) diretto da Bruno Barone che sintetizza il rapporto difficile tra l’uomo e la natura e tra l’uomo e il suo simile attraverso una donna, i suoi ricordi, le sue difficoltà e la lunga lotta per non cedere a una terra crudele, cui poi si abbandonerà.
Per saperne di più sul programma
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