Un appello per la liberazione di Silvia Romano. S’inaugura così, domani, mercoledì 20 novembre, nella sala della giunta di Palazzo San Giacomo a Napoli, alle 9.30, l’undicesimo Festival del cinema dei diritti umani di Napoli coordinato da Maurizio Del Bufalo, intitolato, quest’anno, Il clima che verrà.
Interverranno, tra gli altri, l’assessore alla Cultura Eleonora De Majo, i giornalisti dell’Agi, Angelo Ferrari e Luciano Scalettari, Rossella Miccio in rappresentanza di Emergency, Riccardo Noury in rappresentanza di Amnesty Italia, Angelica Romano della Ong “Un Ponte per…”, il comandante Tommaso Stella di “Nave Mediterranea”.
L’attenzione si concentrerà sulla giovane cooperante (in foto, rapita un anno fa in Kenya mentre lavorava come volontaria per la Onlus Africa Milele) per non far calare il silenzio sulla sua scomparsa.
Nel pomeriggio il festival si sposta nello spazio comunale Piazza Forcella (via Vicaria Vecchia, 23) per due appuntamenti internazionali. Alle 18.30 Francesco Quatrano, attivista e collaboratore della regista Lara Lee, presenterà il movimento Cultures of Resistance e l’ultimo film della cineasta sull’affondamento delle Isole Salomone, “Wantox – Dance of Resilience in Melanesia” in anteprima nazionale.
Alle 20 la terza proiezione in Italia (dopo quella di Roma e Milano) di Interdependence. Il film, introdotto da Lorenza Faessler Pascuzzo, (responsablile degli affari giuridici dell’Ambasciata Svizzera in Italia), è in realtà l’unione di 11 corti realizzati da 11 diversi registi di fama internazionale che hanno unito le loro forze per sensibilizzare le persone rispetto ai problemi ambientali più pressanti e agli effetti del cambiamento climatico, contribuendo ad un film unico nel suo genere. Non si illustrano soltanto gli impatti negativi del degrado ambientale e dell’irreversibile dissesto climatico attraverso storie di vita vera e fiction realistica, ma si accennano anche possibili soluzioni.
Il festival sarà itinerante fino a sabato 23 novembre. Giovedì 21 il Festival arriverà nella Casa Circondariale G. Salvia di Poggioreale con una riflessione sul mito del “boss” attraverso un film ironico di Giovanni Meola, “Bando di concorso”, e una discussione, moderata dal giornalista Sandro Ruotolo, con alcuni testimoni privilegiati, tra cui il cantautore Maldestro e don Franco Esposito, cappellano del carcere. Nel pomeriggio, a Piazza Forcella, ci sarà un dibattito organizzato dall’Atlante dei conflitti e delle guerre del mondo, pubblicazione giunta alla nona edizione, per affrontare il tema delle conseguenze delle guerre sui civili e sulla natura.
Venerdì 22 novembre approda all’Università. Alle 9.30 al dipartimento di giurisprudenza (via Porta di Massa – aula 28) dell’Università degli Studi di Napoli Federico le associazioni Fridays for future e teachers for future di Napoli racconteranno le loro azioni a sostegno dell’ambiente introdotte dal docente di diritto penale Antonio Cavaliere, dalle iniziative antinucleari di Padre Alex Zanotelli, dalle riflessioni scientifiche dell’ingegner Giovanni de Paoli dell’ENEA e di Michelangelo Russo, direttore del DIARC della Federico II.
La giornata finale si divide tra la mattinata nello stabilimento Whirlpool di Napoli, in crisi, con le testimonianze di sindacalisti e esperti provenienti da altri luoghi dove l’inquinamento e i veleni mettono a dura prova il confronto tra occupazione e salute pubblica e la serata (dalle 18) a Piazza Forcella dove la ricercatrice universitaria Valentina Ripa dialogherà con il regista Marco Bechis del pericoloso trend, non solo climatico-ambientale, dell’Amazzonia e dell’America Latina con la proiezione de “La terra degli uomini rossi – Birdwatchers” dello stesso Bechis.
Dal 27 al 29 novembre, al Maschio Angioino , dalle 16 alle 22, saranno proiettati i 31 film che hanno superato il primo livello di selezione del concorso cinematografico. Sono 7 lungometraggi e 24 corti tra cui saranno scelti i due film vincitori (miglior cortometraggio e miglior lungometraggio) dalla giuria esperti (composta da Elisabetta Pandimiglio, documentarista romana; Sandro Ruotolo, giornalista; Antonio Prata, direttore del Festival dei Diritti Umani di Lugano; Sandra Lorenzano, docente della Universidad Autónoma de México ed esperta di migrazioni).
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