Arriva alla rassegna “Poetè”, ideata da Claudio Finelli, il libro di Mariagiovanna Grifi, “Chiamatemi Paola Riccora” edito da ilmondodisuk. Venerd 15 aprile, nel salotto del Chiaja hotel de charme (via Chiaia 216- Napoli), alle 18.30, l’autrice lo presenter con l’editrice Donatella Gallone, coordinate da Finelli. Cristina Donadio legger alcuni stralci del testo.
Alla sua settima edizione, l’iniziativa del 2016 è ispirata allo slogan “Nella vita è questione di Equi-Libri”. Gioco di parole dal doppio significato senza la cultura non c’è futuro ma nemmeno presente. E ancora occorre scardinare i pregiudizi e ciascuno nel suo campo deve pensare a lavorare per una societ più giusta, più equa, oltre le barriere mentali. Quest’anno Poetè ha, infatti, allargato il proprio orizzonte oltre a soffermarsi sulle discriminazioni di genere, offre spazio al recupero della memoria, attraverso storie che non appartengono al sistema mediatico di massa. Cornice ben adatta al saggio/romanzo di Mariagiovanna Grifi che sottrae all’oblio la straordinaria vicenda di una signora dell’alta borghesia napoletana, diventata commediografa di successo. A quarant’anni dalla morte e a cento dal debutto, ne propone ai lettori il percorso, tracciando un affresco del mondo teatrale nazionale degli inizi Novecento.
Il suo esordio avviene nel febbraio 1916, con “Nu mese o ffrisco”, portata in scena dalla compagnia del Cavalier Pasquale Molinari. Una riduzione napoletanizzata di “Vingt jours l’ombre” di Hennequin e Veber che firma con lo pseudonimo maschile Paolo Riccora, visto il contenuto scandaloso della pochade. Per rivelare poi, nel tempo, attraverso una serie di episodi e aneddoti, la sua identit femminile, facendosi riconoscere come Paola.
Sposata al noto avvocato Caro Capriolo, sostenitore del diritto d’autore e fondatore della Siae a Napoli e madre affettuosa di due figli, Renata e Gino, amica di Matilde Serao, stimata da Lugi Pirandello, lancer negli anni Trenta i fratelli De Filippo (Eduardo, Titina e Peppino) sulla scena nazionale, scrivendo per loro la commedia “Sar stato Giovannino!”.
Intellettuale appassionata e femminista inconsapevole, omaggiata dalla penna di critici quali Renato Simoni, Vittorio Paliotti e Antonio Ravel, dopo la sua scomparsa viene completamente, incomprensibilmente dimenticata.
Il libro, che punta a restituirle il posto che merita nella storia del palcoscenico italiano, è stato presentato alla Societ Napoletana di Storia Patria, al Maschio Angioino di Napoli, con il patrocinio dell’Associazione nazionale dei critici di teatro. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, Renata De Lorenzo, presidente della Societ Napoletana di Storia Patria, Giulio Baffi, presidente dell’Anct, e il drammaturgo Manlio Santanelli. Il libro andr alla BookExpo America di Chicago, dall’11 al 13 maggio, insieme ad altri cinque titoli de ilmondodisuk.
Nella foto, la copertina del libro