Musicista estroso? bizzarro? virtuoso? Forse no, meglio dire che Gidon Kremer è un musicista vero e che, in quanto tale, ama esplorare le mille frontiere della musica di ogni tempo. Figura carismatica e strumentista talentuoso, Kremer lascia nel 1980 la Russia per proiettarsi sulla scena internazionale da autentico protagonista.
Il musicista è stato ospite, insieme con la Kremerata Baltica, della Associazione Scarlatti, per la quale ha presentato un programma manco a dirlo ricco e variegato. Nel primo brano – la Ciaccona dal Polish Requiem di Penderecki – l’ensamble ha immediatamente evidenziato le sue doti peculiari coesione perfetta, cura del suono, rigore degli attacchi, quell’idem sentire che può poggiare soltanto su una solida condivisione di principi e stilemi interpretativi. La Ciaccona è una riflessione, ora irrequieta ora pacata, sulla morte, mesta appendice del Requiem sollecitata dalla scomparsa di Giovanni paolo II.
Dopo una intensa lettura dell’Adagio con variazioni di Beethoven, il gruppo con Kremer in testa ha presentato la Serenata notturna in Re min. K. 239 di Mozart nella quale spuntano qua e l  incursioni jazz, canzoni popolari (“O’ sole mio”), squarci di improvvisazione delle percussioni originalit  a tutti i costi? No, senza dubbio alcuno, tanto erano ben incastonati e misurati.
Interamente dedicata alla musica contemporanea la seconda parte del concerto, che prevedeva una interessantissima pagina di Varl Vine l’ensemble qui appare come un unico colossale strumento, che gioca giochi sonori di rara efficacia, costruiti su materiali tematici originali, che preludono a una sezione riflessiva e intensa, di grande potenza espressiva, dalla quale affiora una suggestiva melodia del primo violino i cui bagliori risplendono fino all’epilogo, davvero trascinante.
Stimolante “La fiesta” di Chick Corea, magistralmente affrontata dai solisti. Tre pezzi di Astor Piazzola in conclusione di programma hanno avvinto il pubblico ammaliato dalle squisite sonorit  del vibrafono, le cui possibilit  espressive sono state amplificate dalla prorompente musicalit  di Andrei Pushkarev, che ha firmato le trascrizioni dei brani.
Convinto e unanime il consenso del pubblico, cha ha ottenuto gli auspicati bis, tra cui un benaugurante, spiritosissimo Happy Birtday.

VIAGGIO NELLA MUSICA

Questa sera (21 gennaio) alle 21 all’Auditorium di Castel Sant’Elmo è previsto l’atteso ritorno della Kremerata Baltica con il prestigioso violinista Gidon Kremer. Il programma del concerto, che rientra nel cartellone dell’Associazione Scarlatti, prevede un lungo viaggio nella storia della musica comprende, infatti, brani di Mozart e Beethoven e poi Pendercki, Chick Corea, Carl Vine e Piazzolla. Il concerto fa parte del ciclo “QUATTRO SECOLI DI GRANDE MUSICA”. una rassegna di eventi organizzati sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, che mira ad esplorare la storia della musica d’arte nella sua evoluzione dal Seicento al Novecento, con la quale la Scarlatti festeggia il novantesimo anno di attivit  .

Fondata nel 1997, la Kremerata Baltica è composta da giovani musicisti fra i venti e i trent’anni, provenienti da Lettonia, Estonia e Lituania. Con questi musicisti Kremer realizza il desiderio di condividere la sua esperienza con i giovani dei paesi baltici, offrendo loro l’opportunit  di presentarsi all’attenzione del pubblico internazionale superando le difficolt  con le quali si devono confrontare quei Paesi soltanto di recente emersi da decenni di dignitoso silenzio.

In trent’anni di carriera Kremer si è fatto apprezzare come un artista completo, maturo, curioso il suo curriculum vanta esperienze con le migliori orchestre del mondo, sotto la guida dei direttori più prestigiosi. Il suo repertorio sorprende per la vastit , oltre che per l’originalit  delle interpretazioni. fuori dubbio che pochi musicisti come Kremer hanno promosso la musica contemporanea presso il grande pubblico.
Il violinista, che suona uno strumento di Nicola Amati del 1641, è autore di diversi libri.

Nella foto, Gidon Kremer

…E NAPOLI CANTA ANCORA

Nell’ ambito del progetto “La citt  cantante” per la sezione “il sacro a Napoli nel settecento” e con l’obiettivo di far scoprire la cultura musicale del Settecento napoletano- quando il binomio Napoli / Musica era indissolubile- gioved 22 alle ore 15.00, nella Sala degli Angeli del Suor Orsola Benincasa, Vincenzo De Gregorio e Antonio Florio de La Cappella della Piet  de’ Turchini, terranno un incontro alternato a musica dal vivo sul tema Musici di Chiesa e Musici in Chiesa.
L’evento, a cura di Pasquale Scialò organizzato da Electa, spazier  tra la Musica Sacra, il Teatro, l’Istruzione musicale della Napoli del Settecento, con coinvolgenti mostre allestite in suggestivi spazi da vivere in tutti i sensi Il Sacro a Napoli nel Settecento, a Suor Orsola Benincasa; L’Istruzione a Napoli nel Settecento, al Conservatorio di S. Pietro alla Majella (febbraio 2009);             6                  «    oè è á«sptLlibrinee Il Teatro a Napoli nel Settecento a Palazzo Reale (maggio 2009).
Un’ultima esposizione vedr  come sede S. Domenico Maggiore, futuro Museo della Musica.
Orario tutti i giorni dalla 11 alle 18
Biglietti
intero 5,00 euro
ridotto 2,00 euro (per possessori artecard)
gratuito per studenti e docenti S.Orsola
e per minori di 18 anni
visite guidate in italiano a pagamento su prenotazione
11.30 – 12.45 turni visite mattina
15.30 – 16.45 turni visite pomeriggio
costi euro 80 scuole – euro 100 gruppi adulti…

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