Il teatro al servizio della realt . Al Nuovo (ai quartieri spagnoli) è andata in scena la rappresentazione del terzo libro di Pasquale Ferro “Mercanti di anime e di usura” (edito dall’Ancora del Mediterraneo). Gi proposto sul palcoscenico, il testo è stato allestito per beneficenza. Obiettivo destinare il ricavato dello spettacolo a un amico che ha bisogno di curarsi.
C’è ansia e trepidazione dietro le quinte, nascoste da qualche sorriso e qualche battuta. Prevale, però, la speranza di raggiungere il risultato. Il pubblico pian piano riempie la platea. Basta scendere i gradoni del teatro, in quel buio intenso e quel silenzio quasi assordante, per sentirsi dentro la storia; quella di Gigino o’ Malefico, il protagonista, un usuraio che non ha più valori, logorato e incattivito dalla bramosia del denaro.
In scena sette lumini accesi, un inginocchiatoio, un leggio e i libricini neri sparsi, strumento del suo male. Carichi di nomi e cifre. La storia non è solo quella di Gigino, ma è anche quella di Velo ‘e sposa, di Giannino e ciù ciù o ancora di Baciù, anime che lui “Legge e ruba, ruba e legge…”, che prendono vita dalla sua confessione. E’ anche la storia della figlia di Gigino, una figlia che soffre perch additata, che soffre perch capisce la verit su suo padre, che soffre perch vede il padre raccontare le sue nefandezze a un confessionale (che scopre essere) vuoto. Pasquale Ferro rende tangibili tante vite reali, quotidiane, tante storie che troppo spesso si fa finta di non conoscere.
Gigino o’ Malefico è stato interpretato dallo stesso autore, molto emozionato e coinvolto. A dare il volto alla figlia un’emergente Valeria Ariota che si è mostrata all’altezza dell’impegnativo ruolo. riuscita a commuovere e a far provare forti emozioni per la piccola, ormai adolescente, alla quale è stato negato tutto.
I monologhi sono stati intervallati da brani danzati dai ragazzi dell’Ario’s Company (Gianluca Bianchi, Alessia Bene, Federica Di Mare e Carmine Montuoro) con le coreografie di Sergio Ariota, su musiche di Myriam Lattanzio.
In foto, Valeria Ariota