«Un palazzo senza persone è solo un deposito». Una frase del direttore del Mann Paolo Giulierini all’apertura del 2 giugno, che rende bene l’idea di quanta voglia ci sia di ripartire e di quanto sia importante farlo con i cittadini, che ad oggi sono i turisti più prossimi e che diventano parte fondamentale del rilancio.
Presenti anche l’assessora Eleonora de Majo, Marta Ragozzino, direttrice del Polo Museale della Campania, Mirella Barracco Advisory Board del Mann, i rappresentanti della rete Extramann, gli operatori di Ales e CoopCulture.
L’atmosfera del ritorno è gioiosa e rilassata, facendo un tour tra le sale aperte si capisce come sia cambiata la fruizione già solo partendo dal fatto che gli ingressi contingentati (un massimo di 500 prenotazioni al giorno) danno modo di godere con più calma e attenzione della bellezza delle collezioni. Fa un certo effetto vedere l’Ercole Farnese senza folla intorno, sembra ancora più grande e stanco così come il Toro dall’altra parte della sala, che quasi rivela a sorpresa i più piccoli dettagli, che ci sono sempre stati, ma mai notati abbastanza.
Molte le agevolazioni sui costi degli ingressi e degli abbonamenti, sconti presso il punto bar interno e altrettante le precauzioni necessarie per l’emergenza sanitaria.
Proseguiranno le mostre temporanee di Thalassa, Lascaux e Capire il Cambiamento Climatico e dal 12 giugno si aggiungerà anche quella sugli Etruschi.
Inevitabile però la prudenza sullo slancio del momento; è già qualcosa riavviare la macchina culturale ma non vanno dimenticati i tasti dolenti dei lavoratori in sofferenza, del personale estremamente ridotto e dell’incertezza sull’affluenza dei prossimi mesi.
I numeri infatti vanno messi da parte, per adesso. Il 2019 è stato l’anno dei record, impossibile da replicare di questi tempi, per cui è fondamentale pensare in primis alla salute della comunità e alla qualità dei servizi. Gli obiettivi di una riapertura totale dei vari ambienti della struttura non sono mai venuti meno e a tutt’oggi continuano i lavori per la sistemazione del Braccio nuovo e della costruzione dell’Auditorium.
Difficile fare previsioni, dunque, si resta in attesa delle varie date di apertura per l’Europa e di capire anche come andranno gli spostamenti regionali. Influirà molto il comportamento del viaggiatore tipo, che al momento oscilla tra la voglia di riprendere a viaggiare in senso più ampio del termine e il timore di una situazione che non ha precedenti e su cui si resta incerti. Molti non si sposteranno dal proprio Paese, si preferirà l’auto come mezzo di trasporto e naturalmente prima si dovranno fare un po’ di conti in tasca.
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Nelle foto, la riapertura del Mann. In alto, Giulierini con l’assessora de Majo