Autunno Danza, settima edizione 2016, edito dal teatro di San Carlo, si è concluso ieri domenica 27 al Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli. Edizione speciale. Sei appuntamenti con la danza. Il 26 e 27 ottobre: Tanti auguri Carla; Il lago dei cigni e il Corsaro nei giorni 7 e 8 XI; In punta di piedi il 26 e 27 XI.
Carla Fracci, la Musa della Danza, compie 80 anni e festeggia ballando sul palcoscenico del Massimo definito da Stendahl “Il paradiso della danza, il teatro più raffinato” in una coreografia di Giuseppe Picone. Altro elemento che rende la Settima speciale è il galà sul palco di Palazzo Reale idea e regia Stéphane Fournial, direttore della scuola di ballo, che, con Paolo Pinamonti direttore artistico, festeggia l’inizio del secondo anno di attività al San Carlo.
Il galà, in un monumento della grandezza di Napoli, capitale di un Regno, meta ambita di illustri viaggiatori, descritta nei loro scritti sede della cultura più innovativa e della vita più vivace, sembra ricordare l’omaggio alla Carla con la danza di Picone “Domani futuro di giovinezza” auspicio di rinascita per la città e di successo per i 150 ballerini tra bambini e ragazzi che si sono esibiti tre volte in due giorni. Fournial ha ideato una suggestiva favola scritta senza parole con adolescenziali corpi in movimento tra musiche e coreografie. Lo spettacolo ha l’originalità di non essere un saggio di danza ma un susseguirsi di brevi scene che raccontano il metodo lento meticoloso e proficuo apprendimento della danza negli anni.
Passo dopo passo, ripetendo e ripetendo ancora, cambia la musica ma il gesto deve essere sempre più perfetto quasi spontaneo. All’inizio appaiono ballerini già bravi come flash. Poi i piccoli che provano in gruppo una serie di variazioni gestuali che ritroviamo in gruppi di età maggiore per giungere a formazioni di tre o quattro ed infine a solisti dopo il passo d’addio, il sogno di ogni bambino. Ma non deve essere solo danza.
L’arte di Tersicore richiede lo studio delle altre espressioni culturali creative. Tersicore viveva con le altre Muse ispiratrici. Ecco che la favola, dopo aver presentato schizzi e appunti di opere classiche, conclude con Venere e le tre Grazie di Botticelli, Scuola di Raffaello, le anime che si rincorrono nell’Inferno di Dante, scene di Boccioni e Degas, mosaici di Santi a Ravenna, sculture dei sarcofagi romani. Si fa arte con l’enorme bagaglio culturale non con la sola tecnica.
Lo spettacolo è il documento di programmazione della Scuola. Fournial vuole cambiare mentalità, stile di insegnamento e di selezione. Intende essere imprenditore e non solo direttore burocrate. Il suo impegno è come i direttori del Mann, Madre, Capodimonte che in pochi mesi hanno incrementato l’affluenza di pubblico e un rapporto diretto con la città offrendo mostre, eventi, incontri con le altre arti per soddisfare la voglia di cultura anche dei turisti. Il turismo elimina il problema della miseria voluta dai Savoia per umiliarci, favorire delinquenza e immigrazione dei meridionali.
La Lega Nord è sorta nel 1870. Danza, musica, teatro, scuola d’arte, possono e devono essere dighe per fermare tra noi cervelli talentuosi, antidoti al malessere giovanile, incremento della criminalità, parità tra i sessi forma di rispetto che possa debellare la violenza sulle donne. Un’ora di cultura proposta da giovani ha fatto riflettere sulla realtà inducendo a sperare in un futuro diverso. La luce azzurrino pallido ha reso lo spettacolo immerso in un’atmosfera da sogno come l’alba dietro al Vesuvio e la cortina di monti sullo sfondo o sulla baia partenopea. La luce quasi beige sfocata ha reso le immagini antiche foto da ricordare. Lo spettacolo è un gioioso dondolio sull’altalena tra passato con estratti dal repertorio classico (il lago dei cigni, tarantella, la Bayadère, morte del cigno, Giselle) e il futuro la gioia di imparare dei giovani.
Ho incontrato nuovamente Ginevra De Masi, ballerina più volte presente in scena sempre in prima fila nella posizione di ala esterna ossia di guida. La sua bravura si è confermata ancora. All’uscita, pantaloni aderenti e giacchino nero, è corsa come un cucciolo di pantera tra le braccia della madre.
Sottile come un pavesino, maglietta rosso melograno, frutto della passione bramato da Eva (la mela non esiste in Asia Minore), occhi, nero caffè, fumanti di gioia, ha risposto come fiume in piena alla mia “La mammola non cresce su un fico d’India, come nasce…”. Fulminea, emozionata, occhi fissi, fari lunghi accesi nella notte umidi di rugiada.  «La mia passione è iniziata a tre anni quando mia madre mi accompagnò in una scuola di danza vicino casa e da quel giorno non ne sono più uscita. Passione, diventata ambizione, è lo scopo della mia vita. Specchi, sbarra, punte, tutù, spettacoli, maestri, ballerini, coreografi, mi fanno felice. Ho la fortuna di avere una mamma che condivide la mia passione a 360°. La danza mi ha fatto crescere velocemente. E’ un mondo fatto di sacrifici, tante ore di lavoro, rinunce pesanti per la mia età, tempo libero molto limitato. L’attesa di andare in palcoscenico mi emoziona sempre molto ogni volta. La danza mi rende precisa in ogni cosa, rispettosa delle regole di comportamento, desiderosa di apprendere, attenta all’alimentazione. Ho 16 anni e frequento il 4° liceo delle Scienze umane. Studio con passione. Se frequenterò l’università sceglierò un indirizzo che non mi faccia abbandonare la danza di cui faccio parte.  Il passo d’addio non è un traguardo.
Non sto facendo le olimpiadi per vincere la medaglia d’oro. La danza è il sorriso della mia giornata. Sarà il sorriso della mia vita? Spero di sì! Ho una sorella gemella Virginia ballerina come me con cui ho vissuto tante emozioni tra cui il Premio Giovani Talenti diretto dal maestro Luigi Ferrone. Abbiamo danzato su musiche di Bach un passo a due creato per noi da Luciano Cannito.
Sono tra i 150 privilegiati della scuola di ballo del Teatro San Carlo, nota eccellenza napoletana, la più antica in Europa, guidati da Stephan Fournial. Sembro timida ma è solo apparenza. Ho capito sin da piccola che umiltà ed educazione sono alla base di ogni rapporto. Riesco a tirar fuori le unghie quando è il caso. Sono carina come ogni ragazza della mia età. Mi fa piacere essere definita seria, simpatica, intelligente. Forse perché parlo poco e ascolto molto con attenzione? Spero proprio di no».
Un grazie col viso illuminato dal sorriso come la Cassa armonica nel dì di festa del Patrono.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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