E’ una bella storia questa che raccontiamo. E a scriverla è il regista napoletano Marco Benincasa, da sempre appassionato di cinema earte.
Dopo un susseguirsi di riconoscimenti anche sul piano nazionale e dopo il suo  cortometraggio “L’ultima volta” realizzato con dei ragazzi, in collaborazione con La Locomotiva onlus e il Comune di Napoli, punta su Patchworks (foto) nuova sitcom intelligente e ironica che affronta diverse tematiche, collegate alla vita in una abitazione di alcuni artisti e sognatori. Una produzione di “Coltre Nervosa R.V.”
La traduzione in italiano di patchworks fa riferimento all’unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto, al fine di ottenere un oggetto.
La sitcom si presenta agli occhi di chi la guarda come un contenitore di pezzi di storie e persone, aspiranti artisti legati tra di loro forse dall’ambizione individuale e allo stesso tempo collettiva, della realizzazione dei loro sogni.
La serie è uscita qualche mese fa sui social e ha subito destato interesse. La casa di “Patchworks” è abitata da cinque aspiranti artisti: Anna, Bernadette, Davide, Claudio e Olivia.
Il personaggio di Anna è interpretato da una brillante Tonia Carbone. Anna è una ragazza insicura che ama danzare, mentre Bernadette (Gabriella Vitiello) vorrebbe diventare una cantante ma per sopravvivere lavora nell’officina del padre, sviluppando anche doti legate alla conoscenza dei motori.
Davide, interpretato da Davide Magliuolo, desidera fare l’attore e nella casa comunica con se stesso e gli abitanti grazie a una mano parlante, il suo alter ego. Infine, Claudio e Olivia.
Claudio, interpretato da Paolo Gentile, un attore pungente e anima della casa bacchetta gli altri e Olivia, Miriana Minichino, un influencer sempre sul pezzo che ambisce al ruolo di diva.
La serie è realizzata a spezzoni o meglio, otto puntate. L’utente può guardarle anche singolarmente, non necessariamente in sequenza. Sono eventi staccati e dedicati ai singoli personaggi. Si consiglia naturalmente di iniziare dal primo dove sono presentati singolarmente tutti gli artisti che vivono la casa.
Spiega il regista:  «E’ una sitcom che non vuole trattare sempre degli stessi argomenti o meglio delle problematiche sociali. Nella serie si punta a parlare di persone e mettere in risalto il loro lato artistico e la loro quotidianità, la chiave è la semplicità e il senso di realizzazione dei propri sogni, ma in chiave ironica».
Patchworks  non stanca e coinvolge nel racconto di vita di ogni singolo artista.
Diversi i temi trattati, anche quello della follia.
 Marco insieme a Raffaele Ventola e Davide Magliuolo ha scritto la sceneggiatura. Insieme come una squadra, anzi come una “famiglia”. Lavorano elaborando e scrivendo in modo separato i pezzi per poi fonderli in un unico corpo. Benincasa coordina il testo finale per poterlo poi interpretare dal punto di vista cinematografico.
«Non è stato facile realizzarla- continua il regista- se ci siamo riusciti è anche grazie al sostegno di “Tete”- turbanti e accessori moda e poi di Oliver Food Entertainment, un locale di Pomigliano D’Arco che ha ospitato i primi quattro episodi. Sogniamo di andare avanti e realizzare una seconda stagione».
La serie vuole diventare un punto di riferimento delle sitcom made in Naples e diffondersi a livello nazionale e internazionale. «Sarebbe molto bello – commenta- poterla vedere su qualche rete anche locale, una messa in onda per iniziare a raggiungere un pubblico diverso dal Social».
I primi quattro sono focalizzati sulla presentazione dei cinque personaggi, mentre la seconda parte vede l’inclusione anche di soggetti esterni che dialogano e socializzato con i cinque artisti. Una iniziativa insolita, originale, innovativa. Vi consigliamo di vederla e di contattarci se volete ospitarla sulle vostre frequenze o sui vostri canali.
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