Di notte, al Museo della follia. Con l’associazione culturale NarteA, che, in collaborazione con Radicinnoviamoci e il Polo culturale Pietrasanta, presenta Insania – la follia dentro, visita guidata teatralizzata, pensata in notturna in esclusiva per due date, venerdì 18 maggio (ore 21.00, 22.00 e 23.00) e sabato 19 (ore 21.30, 22.30 e 23.30), all’interno del Museo della Follia, curato da Vittorio Sgarbi.
Un percorso virtuale nella testa di un malato mentale: emergono ricordi, manie, paure e consapevolezze. Uno spettacolo aperto lasciando ampio spazio alla visione critica dello spettatore. Che viaggia nel tempo e nelle opere.
Mentre oggi il concetto di pazzia è fluttuante e rimanda al mancato adattamento dell’individuo al mondo esterno, in epoca antica era legata all’universo sacro e il folle era considerato il mezzo attraverso cui il divino comunicava con gli uomini. Nel Medioevo, il folle diventa manifestazione del demonio e la follia viene concepita come male fisico.
Nel Rinascimento, si riemerge la valenza positiva. Tuttavia, molti folli vennero sepolti vivi nelle carceri per mancanza di strutture. Nel tempo cambiano le modalità di cura, anche in base alle aree geografiche: in Francia, ad esempio, viene introdotta per la prima volta la camicia di forza in sostituzione delle catene e teorizzata la possibilità di uscita per guarigione; mentre in Inghilterra si teorizza l’uso della religione a scopo di cura. Con l’Ottocento e con la diffusione delle teorie positiviste, il folle viene considerato come una “macchina rotta”, cioè lesionata nel cervello.
Tutti spunti intriganti per introdurre il pubblico nel Museo allestito alla Pietrasanta, dove ogni sala rappresenta uno degli elementi di questa complessa condizione e ogni quadro conduce in prossimità di una sua particolare visione: da La strega di Cammarano, che si riferisce all’occulto ma anche ai luoghi più oscuri della psiche umana al Ritratto di bambino di Vincenzo Gemito che considerava i folli del nucleo antico della città di Napoli compagni di viaggio della sua produzione artistica fino a Goya che riteneva fosse l’arte a rendere folli, a causa della tossicità dei colori.
Il percorso teatralizzato è stato ideato, scritto e diretto da Febo Quercia. In scena Raffaele Ausiello, Mario Di Fonzo e Roberta Frascati. A condurre il pubblico nelle sale del museo sarà la guida Matteo Borriello che spiegherà quanto sia sottile il filo tra follia e ragione. I costumi di scena sono di Antonietta Rendina.
In foto, uno degli scorci più suggestive della mostra curata da Sgarbi
Per partecipare all’evento è necessario prenotare ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Il biglietto costa 15 euro.
www.museodellafollia.it/
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