In una citt  affamata di cultura e di stimoli succede spesso che le cose importanti accadano in silenzio e lontano dai riflettori. Succede per esempio che venga pubblicato il Patapart n. 7, quaderno-manifesto dell’Istituto Patafisico Partenopeo, luogo in cui respira tutto ciò che resta fuori dal circuito dominante dell’informazione e del sistema culturale e declinazione napoletana della Patafisica, corrente di pensiero battezzata dal drammaturgo francese Alfred Jarry come “scienza delle soluzioni immaginarie e delle leggi che regolano le eccezioni”. Ebbene, mentre sui principali canali rimbalzavano le solite notizie, con le stesse inaugurazioni, pubblicazioni ed eventi, il Patapart veniva dato alle stampe ed il risultato è un prezioso manifesto di arte visiva e di parole. Un foglio a due facciate ripiegate in sette parti dove trovano spazio simboli ed intuizioni artistiche inedite "la spirale è il segno scelto da Jarry per rappresentare la Patafisica spiega Mario Persico, Rettore dell’Istituto io ho voluto aggiungere la carta napoletana del tre di bastoni per il richiamo al gioco, componente fondamentale di questa scienza, perch il volto raffigurato ricorda quello di Ubu, personaggio creato da Jarry, e per introdurre un riferimento a Napoli". E se la facciata interna è dedicata allo scomparso Raffaele Bonifacio Gambardella segretario del rettore quella esterna racconta e storicizza il primo “raduno patafisico” svoltosi nel maggio 2007 sul Vesuvio. Il tutto è descritto attraverso un percorso di immagini di opere d’arte che non trovano spazio nel circuito ufficiale "che non considera l’opera di per s, ma in base al suo valore commerciale "commenta Persico. La vocazione dell’Istituto Patafisico Partenopeo è del resto proprio questa dare voce al non detto, proporre contenuti inediti, spesso non approvati dal sistema culturale “istituzionale”, vittime di un’informazione pigra che spesso si limita a raccontare ciò che è gi  noto. Eppure, proprio questo sapere che esula da ogni schema o binario, può generare quel “big bang cognitivo” che risveglia e stimola le menti mettendo in discussione i principi e svelando nuove verit . La buona notizia è che accanto all’Istituto Patafisico Partenopeo viaggia Fiume di Pietra, centro turistico e culturale alle falde del Vesuvio dove si alternano incontri di vario genere e contenuto che spaziano dalla danza alle arti visive, dalla letteratura alle passeggiate. Qui si distribuisce gratuitamente il Patapart e si può visitare il museo permanente degli artisti patafisici, qui le padrone di casa Paola Acampa e Annabella Lullo – entrambe membri attivi dell’Istituto Patafisico Partenopeo – accolgono le menti in fuga dall’omologazione e dall’appiattimento culturale. Per saperne di più, per ricevere il Patapart e seguire le attivit  dell’Istituto Patafisico Partenopeo si può contattare Annabella Lullo anna_lullo@fastwebnet.it oppure raggiungere Fiume di Pietra tel. 081 7397046; indirizzo Contrada Osservatorio 22, Ercolano.

Nella foto in alto, una pagina del nuovo Patapart

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