È passato un anno da quella mattina del primo febbraio. Quando Pietro Golia fu trovato senza vita al suo posto di lavoro, nella sede della casa editrice partenopea Controcorrente (anche libreria e polo culturale) che aveva fondato. Stroncato da una patologia cardiaca a 67 anni.
L’ultimo saluto di parenti e amici si svolse in un’affollata chiesa San Ferdinando, in piazza Trieste e Trento, dove si celebrò la sua indipendenza intellettuale di persona coerente fino all’ultimo con se stesso. Determinato a far emergere Napoli nella sua vera luce, abbattendo i luoghi comuni di una storia scritta dai vincitori.
E per ricordarlo, domani, amici e famigliari si riuniranno di nuovo in quella chiesa, dove, alle 18, si celebrerà una messa che precede la presentazione dell’ultimo libro cui si è dedicato Pietro come editore, Il secolo del 1914. Utopie, guerre e rivoluzioni nell’Europa del XX secolo di Dominique Venner (in foto, particolare della copertina). Stampato in ottobre, alcuni mesi dopo la sua scomparsa.
Sabato 3 febbraio, alle 17,30, il dibattito sul volume sarà ospitato dall’Hotel Napolit’amo in via Toledo 148. Un’iniziativa dell’associazione “Controcorrente” che ha raccolto l’eredità culturale del fondatore del marchio editoriale napoletano, presieduta da Mauro Finocchito coordinatore della discussione. Interverranno: Alessandro Sansoni, Gaetano Marabello, Marina Simeone, Edoardo Vitale, Emidio Novi.