Un tuffo integrale nel mare dell’architettura del novecento, nel momento cruciale del dibattito sulla formazione ed il consolidamento culturale del Movimento Moderno, attraverso gli occhi di uno dei protagonisti assoluti di quest’epoca l’architetto olandese Mart Stam. questo che la Fondazione internazionale per gli Studi Superiori di Architettura presenta al Pan “Palazzo delle Arti di Napoli” la mostra “Architetture di Mart Stam 1924-1933. Disegni Modelli Interpretazioni”, a cura di Armando Dal Fabbro, prodotta dall’Universit Iuav di Venezia e dalla Münster School of Architecture. L’obiettivo di questa mostra, inaugurata il 1 aprile, ma aperta fino al 23, è di portare attenzione su quello che è stato uno tra i più emblematici architetti del novecento, impegnato a coniugare l’evoluzione delle tecniche e dell’industria con i bisogni della collettivit , nello stretto legame tra architettura e condizione umana, dedicatosi alla progettazione globale, ad ogni scala, dal design di mobili alla pianificazione delle citt del regime sovietico.
Otto progetti, tra stazioni, case, cisterne, edifici residenziali e quartieri interi, elaborati da Stam tra il 1924 ed il 1933, vengono esplorati attraverso modellini realizzati da studenti e ricercatori coordinati dai docenti di Münster e ridisegni ed elaborazioni grafiche interpretative delle opere a cura di un gruppo di studenti di architettura dell’universit di Venezia, a rappresentanza dell’operato di un architetto che crede nel mestiere come arte dell’impegno, vicino alle esigenze ed alle possibilit dell’uomo (come scrive per il progetto per Edificio Residenziale al Weissenhof “la costruzione deve essere fatta per le persone con il reddito più basso”) e come ricerca alla soluzione dei problemi tecnici e sociali del vivere dentro la citt (progetto per la Stazione Cornavin del 1925 la stazione “non è una barriera tra i treni e la citt , i viaggiatori la dominano con lo sguardo gi dai marciapiedi”; “questa stazione accoglie le esigenze del traffico e cerca di organizzarle con la massima coerenza”).
Grande valore attribuito all’ingegneria della costruzione, segno di una ricerca che andava al di l del semplice utilitarismo; considerazione dell’architettura come reale esercizio e necessit di pensiero, nella volont di ritrovarne i valori primari, direttamente connessi con la costruzione; occhio sempre attento alle necessit ed alle possibilit dell’uomo, abbassando i costi di produzione, costruendo edifici più piccoli e comodi, ottimizzando gli spazi (costruendo la zona giorno affacciata ad est, la zona notte affacciata ad ovest), senza mai perdere di vista l’importanza della presenza del verde e della ricerca di sempre nuove tecniche economiche di costruzione. Questi i valori che hanno animato tutta l’attivit di Mart Stam, attivit che risplende nei progetti del Quartiere Hellerhof (Francoforte, 1928/31), della Cisterna per l’acqua (1927), della Casa Ampliabile (1924/25) o ancora delle Residenze per anziani costruite per la Fondazione Henry e Emma Budge (Francoforte, 1928/31), fino a quelli del Piano per la ricostruzione e l’espansione della citt di Makeyevka (Ucraina, 1932/33) che potremo ammirare al Pan, progetti pensati per l’uomo, per i suoi bisogni, per la natura, per creare continuit tra questa e le costruzioni, con un sogno, quello di Mart Stam che si possa “imparare a giudicare le persone in base ad altri criteri e non in base alle grandi facciate e ai materiali costosi”, per un mondo migliore, forse non solo dal punto di vista architettonico.
Nelle foto (di Maurizio Tarl ), alcuni dei progetti in mostra