«Quando sei giovane, e donna, sei al centro dell’attenzione. Per il tuo aspetto o per quello che hai da dire. Poi arriva un momento, attorno ai cinquant’anni, in cui cambia tutto e diventi invisibile. Una cosa davvero stupida, perché a quel punto il tuo contributo alla conversazione potrebbe essere molto più interessante, ma a nessuno interessa più».
È una delle considerazioni di Mabel, la protagonista del romanzo di Laura Pearson, “La lista di Mabel” pubblicato da Astoria. I cinquant’anni lei li ha superati da un pezzo e all’indomani della morte dell’uomo con cui ha trascorso l’intera vita, come talvolta accade, intraprende strade inaspettate.
L’autrice affronta, con un fluido stile punteggiato di umorismo, temi importanti come l’invecchiamento, le relazioni sociali, l’amicizia, l’amore e il rapporto intergenerazionale. Partendo da un indizio Mabel costruisce un progetto di vita fondato su comportamenti, inusuali ai suoi stessi occhi, che le permetteranno di dare compiutezza a scelte del passato rimaste sospese fino a sanguinare.
«Le donne come me, come Julie, che si ritrovano senza figli, sono una minoranza. Le reiette. […] Dicevo che ci stavo ancora pensando, e poi, quando ormai era chiaramente troppo tardi, che non ero riuscita a decidermi. Perché le donne che hanno deciso, ma di non volerne, non piacciono alla società, o sbaglio?».
La lista che la protagonista compila, si basa su un messaggio lasciatole, ma da chi? La bravura di Pearson si svela nel finale di un romanzo che sembra procedere lineare e senza colpi di scena per culminare in un fuoco d’artificio con il quale i nodi di una vita si sciolgono e le tessere del puzzle vanno a posto spingendoci a riflettere sull’umana abitudine di immaginare che il tempo a nostra disposizione non abbia fine.
«Il prezzo di vivere una lunga vita, credo, è il peso immenso delle perdite che subisci. Ti porti addosso tutti gli affetti che ti hanno lasciato, l’uno sull’altro, e diventano insostenibili».
La perdita e la convivenza con le assenze è un altro argomento sensibile di un racconto che riesce a essere lieve e profondo così come lo è la vita di quelle belle persone che conoscono il valore della leggerezza e dell’ironia.
Invecchiare è una dura prova nella quale ci si cimenta nell’arte della trasformazione e dell’accettazione di quel che non si può cambiare, Pearson fa di Mabel la prova che il “non è mai troppo tardi” è più di un luogo comune, esso è una scelta personale reale e concreta.
«Non esiste solo la gioia più folle» non è il punto d’arrivo triste e impregnato di rassegnazione e rimpianto, al contrario, è consapevolezza della molteplicità di sfumature e piani esistenziali che disvela come si possa vivere di serenità e felicità per le piccole cose come il tempo trascorso con le amiche o quello speso in una passeggiata in un luogo amato.
Quando siamo giovani ci è quasi impossibile guardare a noi stessi come persone impegnate a fare i conti con il tempo, le trasformazioni che vivremo e le persone diverse che diventeremo ma, con il passare degli anni, la limitatezza si impone, rimandare sine die può significare non vedere, non ascoltare, non annusare, non assaggiare e non respirare più gli odori dei luoghi e delle persone amate. Mabel la sua lista la compila e la segue, noi una lista l’abbiamo?
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IL LIBRO
Laura Pearson
La lista di Mabel
Astoria
Traduzione di Patrizia Spinato
Pagine 334
euro 19
L’AUTRICE
Laura Pearson si è laureata in scrittura creativa all’università di Chichester e ha scritto per il Guardian e il Telegraph. È autrice di diversi romanzi, che spesso hanno al centro donne fuori dagli schemi. Vive nel Leicestershire con il marito e due figli
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Inchiostro Le disobbedienti/ Laura Pearson racconta le strade inaspettate di Mabel, superando...