Questa volta dall’oblio traiamo uno scrittore che, con verve, racconta e tratteggia le donne della sua famiglia, non una famiglia qualunque…l’Orma editore ha da poco pubblicato un delizioso lavoro, “Zia Henriette”, di Ferdinand Grimm, fratello minore di quei Jacob e Wilhelm famosi per le fiabe.
Come sempre quando chi ama i libri ha per le mani un lavoro di questa casa editrice indipendente rimane ingolosito dalla fattura: il tipo di carta, l’impaginazione, la scelta delle illustrazioni del caricaturista e illustratore George Cruikshank, quella cura del particolare che fa brillare gli occhi di chi, ancora oggi, predilige una biblioteca personale fatta di tomi da sfogliare e spolverare in cui custodire piccoli tesori, edizioni pregiate. Il romanzo, che uscì a puntate nel 1835, provocò sconcerto e disappunto nei fratelli dell’autore, da questi considerato la pecora nera della famiglia, allorquando non faticarono a riconoscersi nei protagonisti.
Accanto a loro anche la cognata, Dorothea Wild, moglie di Wilhelm. È cosa nota che la presenza di pecore nere si rinvenga nelle migliori famiglie conferendo quell’elemento di rottura del canone che – infrangendo le regole – anima e condisce le vicende quotidiane, se non ci fossero loro poeti, artisti e scrittori avrebbero ben poche fonti di ispirazione.
I motivi per i quali il ménage familiare di casa Grimm fosse oggetto di lazzi, anche da parte di terzi estranei, è illustrato da Marco Federici Solari nell’introduzione con cui accompagna, chi si appresta alla lettura, alla miglior comprensione del testo. Da lui apprendiamo le dinamiche familiari e i motivi della ruggine tra i fratelli.
Lo stile sferzante dell’autore colpisce le regole di un micro cosmo, governato con mano di ferro da zia Henriette, proprie della borghesia tedesca dell’epoca. I ricevimenti, le conversazioni, l’ambientazione e la felicità nel tratteggiare i personaggi rendono la lettura felice.
Battute sagaci e pennellate di colore danno forma a salotti, sale da pranzo e spazi domestici in cui l’azione si svolge. Per quanto l’epoca possa apparire a noi lontana non lo sono i sentimenti e le inclinazioni che, nel corso del tempo, rimangono inalterati conferendo sostanza e colore alle pagine di letteratura.
L’affetto, l’amore ma, anche, l’invidia, la gelosia, la timidezza e la sfrontatezza, l’ipocrisia, la vanità e l’ambizione accompagnano nella lettura facendo assaporare un modo, mai volgare, di svelare, ironizzare e ridicolizzare persone e situazioni.
La zia Henriette, che al mondo appare come la perfetta moglie e madre, ama le feste, il divertimento e indulge nel pettegolezzo sforbiciando giudizi e tranciando opinioni. Cosa ci piace di lei? Le umane debolezze, il non voler rinunciare a godere delle piccole quotidiane piacevolezze, la costanza nel tessere trame che nulla hanno della tela di Penelope e tutto di una donna che ha scelto di procrastinare il matrimonio per godersi corteggiamenti e amorose schermaglie il più a lungo possibile.
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IL LIBRO
Ferdinand Grimm
Zia Henriette
L’Orma editore
Pagine 81
euro 14
Traduzione e curatela Marco Federici Solari
L’AUTORE
Ferdinand Philipp Grimm (1788-1845) fu scrittore, redattore e studioso del folclore europeo. Fratello minore di Jacob e Wilhelm, collaborò con loro alla raccolta delle Fiabe del focolare e delle Leggende tedesche. Animato da uno spirito vagabondo e bohémien, spesso in rotta con la famiglia, viaggiò per la Germania, fu attore dilettante e lettore onnivoro. Pubblicò sotto pseudonimo racconti della tradizione popolare tratti da antichi volumi e dalla viva voce di narratrici e narratori. A Berlino frequentò la scena letteraria intrattenendosi con autori del calibro di Ludwig Tieck, Jean Paul e Heinrich Heine. I suoi scritti e la sua figura sono stati di recente riscoperti dopo quasi due secoli di oblio.