Ha lasciato profonde tracce nella storia dello spettacolo napoletano. Salendo anche sul palco del celebre Caf Chantant partenopeo, il Salone Margheria. Riecco le nostre indimenticabili dimenticate. Con l’affascinante Lydia Abramovic. Un’artista che nasce a Rostov, in Russia, il 6 gennaio 1896, attrice, danzatrice, cantante di jazz. A soli 10 anni viene ammessa alla scuola di ballo diretta da A. Nelidov e studier anche con Michail Mordkin. La danza classica la appassiona da ragazza, tuttavia imboccher una strada da soubrette.
IN SCENA CON LA FIGLIA
Nel 1912 debutta al Mamonov di Mosca, teatro di variet dove conosce il ballerino inglese Albert Johnson, che sposa e da cui avr una figlia, anche lei futura soubrette, con nome di arte “Lucy D’Albert”. Lydia diventa la sua partner con il nome d’arte Lydia Johnson ( cognome che manterr anche dopo la separazione, avvenuta dopo aver conosciuto a Odessa il futuro compagno Kostantin Asperov). La rivoluzione di ottobre mette in crisi la coppia che si sposta da Mosca a Kiev, poi Odessa. Fino a lasciare la terra d’origine, passando per Azerbaigian, Turchia, Francia e approdando, infine in Italia.
BELLA E TALENTUOSA
Debutta anche al Salone Margherita di Roma; poi si esibisce al Trianon e al San Martino di Milano, mentre nel 1921 è di nuovo a Roma alla Sala Umberto. Negli anni 1921-22 balla con Alperov in diversi teatri italiani ed europei e nel 1923, poi con il nuovo partner Gaston Gerlys, è a Parigi alle Folies Bergère con la rivista En pleine folie. Oltre a essere molto bella, si impone al grande pubblico per il suo talento, la sua eleganza e, nonostante la mole di lavoro che la porta in giro per il continente con instancabili tourne, trova il tempo di esibirsi negli Stati Uniti d’America, tra Chicago e New York. Proprio negli States conosce Fred Culley, violinista e sax tenore in un gruppo di Philadelphia che diventa il suo compagno e la segue in Italia; dalla loro unione nasce la figlia, Joyce Culley. La Johnson è la prima diva del teatro italiano a lanciare nei suoi spettacoli numeri di ballo di soubrette, con ballerine straniere. Gli anni venti sono quelli che la consacrano in buona parte del mondo. Ed è in questo periodo che sempre si improvvisa fantasista jazz, ottenendo grande successo, tanto da essere scritturata da alcune tra le più promettenti jazz band del momento, impegnata in tour internazionali.Nel 1924 lancia la canzone di Dino Rulli, "Scettico blues" che conquister anche il pubblico straniero, ma prima ancora un altro brano “Sulla scogliera”.
UNA COMPAGNIA DI TEATRO
Nel 1929 fonda una sua compagnia di teatro, rivista, variet e arriva con i suoi spettacoli in Egitto. Gli anni Trenta la vedono cimentarsi con l’operetta ma anche con il cinema, al fianco di attori del calibro di Vittorio De Sica e Totò , però mai in parti di rilievo. Gi in Russia si è imposta al cineme con le pellicole Doč’ Anny Kareninoj (1916, A. Arkatov), Sil’nyj čelovek (1917, V. Mejerchol’d), e Lico sud’by (1917, V. Demert).
DIVA NON MALIARDA
Lidya Jonson è una vera professionista, capace di sfruttare la sua notevole presenza scenica, la sua avvenenza, la sua voce, grandi qualit che le consentono di diventare una “diva” nonostante non sia egocentrica, il suo è un modello nuovo, che si distingueva dalla donna maliarda dello spettacolo di quei tempi. Oltre allo stile singolare, le è riconosciuto il merito di aver contribuito in maniera significativa alla diffusione del jazz in Italia, avendolo introdotto per prima sulla scena del variet italiano. Nel 1925 decide di scritturare per i propri spettacoli la Jazz Band dei Riviera Five.
L’APPREZZAMENTO DEI CRITICI
A proposito delle sue esibizioni, cos si legge sul Messaggero del 16 aprile 195 «Pubblico fine e intellettuale attrattovi dall’arte insuperabile di Lydia Johnson e dal valore del suo eccezionale jazz». E il 7 maggio sullo stesso quotidiano «La soubrette è accompagnata sul palco da un gruppo di sei ballerine, le Lydias Girls, e il pubblico dimostra di apprezzare le geniali novit sceniche che la Johnson presentò per la prima volta e che attestano la inesauribile, proteiforme manifestazione artistica di questa grande diva». E ancora il 6 e 7 novembre del 1929 «Lydia Johnson debuttò ieri sera alla Sala Umberto I dinanzi ad un pubblico affollatissimo che le tributò accoglienze entusiastiche e festosissime. Si tratta di un insieme di artisti di primissimo ordine tra i quali Lydia Johnson sempre affascinante in un repertorio attraentissimo e variato, coadiuvata dai The Melodians Boys… la sua Compagnia presenta per la prima volta in Italia la "Danza della Jungla", Diga-Diga-Du, la danza che oggi fa fremere tutti, dopo il Charleston e il Black Bottom».
IL SUO AMORE PER PARTENOPE
Un vero ciclone, pieno di soprese. Sotto il vesuvio, infatti, porta gli americani Crimson Ramblers (raramente si esibivano musicisti americani ed europei). Successivamente compie una tourne in Spagna con il maestro Giovanni D’Anzi, poi trascorre otto mesi in America, con spettacoli tra Chicago e New York. Nel settembre 1930 è al Teatro Nuovo di Napoli nella rivista “La terra non gira” ( di Kokasse) con Eduardo, Peppino e Titina De Filippo. La sua carriera prosegue per anni e nel dopo uerra, tra famose compagnie teatrali, sar al fianco di personaggi come Tino Scotti. Girer poi 26 film accanto a Totò, Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo. La sua carriera viene consegnata alla storia il 3 aprile 1969 quando muore a Napoli, la citt che l’ha sempre accolta con amore.
In foto, tappe artistiche di Lydia Johnson