Napoli, un’illuminazione alchemica per Darren Almond. Qui ha lasciato, negli anni scorsi, un bagaglio culturale di 6 mostre nella galleria di Alfonso Artiaco che respira nel centro antico di Napoli.
E adesso, in questo perimetro affollato di turisti, aggiunge un progetto artistico a due indirizzi: piazzetta Nilo, 7 dove si trova lo spazio di Artiaco e la poco distante via Francesco De Sanctis 19/21 che accoglie la Cappella Sansevero, gioiello barocco del principe inventore, Raimondo di Sangro.
Il ritorno dell’artista britannico dalla fama internazionale è stato suggellato da una conferenza di presentazione che si è svolta non a caso proprio davanti alla magica scultura di Giuseppe Sammartino, il Cristo velato,: Darren è stato assistito nel discorso e nell’ascolto dei suoi interlocutori (Maria Alessandra Masucci, direttrice del muso Cappella Sansevero e lo stesso gallerista Artiaco) dall’impeccabile traduttrice, Gabriella Rammairone.
E ha spiegato il suo rapporto quasi ipnotico con quel capolavoro scolpito dal virtuosissimo autore vissuto nel diciottesimo secolo. In uno dei suoi soggiorni partenopei, complice l’ospitalità di Artiaco, Almond ha potuto lasciarsi affascinare per giorni da quel volteggio di veli di cui desiderava carpire segreto e armonia. Un’ispirazione, quella del commovente Cristo, che ha potuto esplorare anche dopo aver lasciato Napoli, grazie al catalogo della cappella custodito nel suo studio, tra tutto il resto.
La luce napoletana accesa in quel periodo del 2019 lo ha accompagnato anche esplorando l’atelier del suo connazionale Lucian Freud (stella luminosa dell’universo contemporaneo, nonché nipote di Sigmund, papà della psicanalisi) pieno di stracci che, alla fine, anche attraverso un processo fotografico sono finiti su grandi tele, completando il suo itinerario creativo.
Risultato: un paesaggio immaginario dove tessuti, vernice, foglie su sfondo dorato, pioggia colorata e il segno dell’infinito cullano in onde emotive lo sguardo delle persone che osservano e le invitano a farne parte.
Un paesaggio interiore che si sviluppa in due tappe, nella prima mostra proposta da Artiaco in piazzetta Nilo con il titolo Songbirds and willows (Uccelli canterini e salici) e nella seconda esposta nel tempio dell’enigmatico aristocratico settecentesco, Rags, che prende il nome dagli stracci.
Nonostante le parole che si possono versare su queste due iniziative, quello che emerge e davvero conta è la bellezza che scaturisce dall’impegno artistico di tradurre l’indicibile in visibile.
Per saperne di più
alfonsoartiaco.com
museosansevero.it
LE MOSTRE
Darren Almond
Songbirds and willows
galleria Alfonso Artiaco, piazzetta Nilo, 7, Napoli
Fino all’8 marzo
Rags
Museo Cappella Sansevero Napoli
Via Francesco De Sanctis, 19/21, Napoli
Da oggi fino al 17 marzo 2025
Exhibitions / Sansevero Chapel and Artiaco Gallery: Darren Almond paints the landscape of the imaginary among rags, songbirds and willows. The beauty of the unspeakable
Naples, an alchemical enlightenment for Darren Almond. Over the last few years, he has left behind a cultural baggage of six exhibitions at Alfonso Artiaco’s gallery in the old centre of Naples.
And now, in this area crowded with tourists, he is adding an art project in two addresses: Piazzetta Nilo, 7, where Artiaco’s space is located, and the nearby Via Francesco De Sanctis 19/21, where the Sansevero Chapel, the Baroque jewel of the Prince of Inventors, Raimondo di Sangro, is situated.
The internationally renowned British artist’s return was sealed with a presentation conference held, not surprisingly, in front of Giuseppe Sammartino’s magical sculpture of the Veiled Christ: Darren was assisted in speaking and listening to his interlocutors (Maria Alessandra Masucci, director of the Sansevero Chapel Museum, and the gallery owner Artiaco himself) by the impeccable translator Gabriella Rammairone.
And he explained his almost hypnotic relationship with this masterpiece by the 18th century master sculptor. During one of his stays in Naples, thanks to Artiaco’s hospitality, Almond was able to spend days fascinated by the vault of veils, whose mystery and harmony he wanted to grasp. An inspiration, that of the moving Christ, which he was able to explore even after leaving Naples, thanks in part to the catalogue of the chapel kept in his studio.
The Neapolitan light, switched on in 2019, also accompanied him as he explored the studio of his compatriot Lucian Freud (shining star of the contemporary universe and grandson of Sigmund, the father of psychoanalysis), which was full of rags that, through a photographic process, ended up on large canvases, completing his creative itinerary.
The result is an imaginary landscape where fabrics, varnishes, leaves on a golden background, coloured rain and the sign of infinity seduce the spectators’ gaze in waves of emotion, inviting them to participate.
An inner landscape that unfolds in two stages, in the first exhibition proposed by Artiaco in Piazzetta Nilo, entitled (Songbirds and Willows), and in the second, exhibited in the temple of the enigmatic 18th century aristocrat, named after rags.
Despite the words that can be poured over these two initiatives, what emerges and what really counts is the beauty that comes from the artistic desire to translate the unspeakable into the visible.