Un altro artista per Napoli a Parigi. Un altro artista parigino che sceglie di trapiantarsi a Napoli per conoscerla, studiarla, ritrarla. Ed ancora una volta per riprodurre il microcosmo napoletano all’estero il mezzo essenziale sembra dover essere un mezzo realistico. La fotografia, in questo caso.

Si chiama “Ombres” l’esposizione che vede protagoniste, per il ciclo “L’Or de Naples. Barocco Underground” all’Istituto di Cultura Italiana di Parigi (aperta fino al 15 gennaio 2010) , le fotografie di Alain Volut, un altro artista parigino di nascita e napoletano d’adozione (tutt’oggi vive e lavora a Pozzuoli).

Le sue ombre sono le ombre di Pompei, le ombre di una citt  che è nata con Roma e la sua arte (gli affreschi, tutt’oggi visibili sulle mura della citt  antica), morta con un’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e risorta nel 1748, quando per un caso archeologico fu riscoperta.

Alain Volut riproduce un viaggio interiore attraverso la citt  antica, legandola direttamente e sorprendentemente con la citt  morta e risorta.

Le sue ombre sono le ombre dei morti, dei fantasmi ricoperti dalla lava, sempre in primissimo piano: dietro questi spettri, o accanto a loro, ma mai in una posizione di privilegio rispetto agli stessi, sembrano spuntare dei visi di donne, di fanciulle, di turisti stranieri, di bambini o di uomini, tutti vivi.

Ed ecco che appare il morto accanto al vivo, il vivo accanto al morto. Ecco che i corpi di lava sembrano fondersi ai visi candidi di ragazze che sorridono, di giapponesi che fotografano, di bambini che osservano.

“Ciò che mi ha colpito di Napoli” spiega il fotografo, in conferenza stampa con la direttrice dell’Istituto Rossana Rummo e con il curatore della mostra Gabriel Bauret “è il suo misticismo, la sua dicotomia, il suo mischiare continuamente la vita e la morte. E simbolo di questa fusione è proprio il Vulcano, colui che d  fertilit  a quelle terre, ma sembra anche poterle distruggere da un momento all’altro.”

E Volut è riuscito a cogliere perfettamente lo spirito di Napoli, di una citt  che è centro di vita creatrice e luogo di morte violenta e immediata. La citt  distrugge proprio laddove non riesce a coltivare ciò che sta nascendo. Proprio come l’essere umano, infinitamente piccolo ed infinitamente grande al contempo, ombra lontana e trasparente e scheletro materiale.

Sconvolgente è l’installazione che Volut mette alla fine della mostra, nell’ultima stanza. Un uomo costruito di pietre laviche, esportate direttamente dalle terre circostanti il Vesuvio, un uomo nudo nell’interezza e nella materialit  delle sue membra.

Nelle foto, la locandina e un’opera dell’artista

LA NOTIZIA IN FORMA CON DE CRESCENZO

Incontro a Napoli Aldo De Crescenzo, medico estetico, che dar  consigli e suggerimenti per tenersi in forma e per restare belle/i. L’iniziativa, promossa dall’associazione Tempolibero presieduta da Clorinda Irace, è oggi (mercoled 25 novembre, ore 18.30) al Girul  di via Vetriera (vicino al cinema Delle Palme) dove sar  possibile anche visitare la mostra di Rosa Panaro in corso nel ristorante. Con De Crescenzo intervengono Gisella Pecoraro, medico primario Ospedale Villa Betania, e Clorinda Irace.

Arte e bellezza sono un binomio inscindibile. Durante la serata, sar  possibile ammirare le opere di Rosa Panaro esposte al Girul  e brindare ai 91 anni del maestro Renato barisani, socio onorario di Tempolibero.

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