Alla fine, arguzia, ironia, intelligenza vincono sempre. E hanno avuto la meglio anche stamattina a Palazzo San Giacomo nella sala della giunta, dove il Comune partenopeo ha voluto festeggiare i novantacinque anni di Giuseppe Antonello Leone, nato in Irpinia, adottato da Napoli, e cittadino onorario di Montemurro, piccolo centro della Lucania dove nacque sua moglie Maria Padula, anche lei artista di grandissimo talento.
Vivace e immediato, nonostante il (quasi) secolo che si porta nello sguardo e nella mente, con la franchezzache lo caratterizza, prima che il sindaco de Magistris gli regalasse la medaglia in ricordo di questo incontro e lui gli offrisse le su “grafiche impertinenti”, quando ha preso la parola, dopo gli interventi istituzionali dell’assessore alla cultura Di Nocera, del presidente istituto campano per la resistenza, D’Agostino e dello stesso primo cittadino, ha subito detto “A questo punto, non posso non ringraziare le autorit presenti, proprio io che non l’ho mai fatto “.
Proprio lui che ha trasformato la sua irriverenza in pianeta artistico popolato da alieni variopinti, tra pittura e scultura lasciandosi guidare dalla sua unica Musa, la libert . Quella libert che. da tiratore scelto, come soldato italiano (a Catanzaro) gli sugger di mirare alle gambe di due tedeschi del terzo Reich, invece di ucciderli.
Un ringraziamento sincero di artista che mescola realt e visioni, dando voce a un universo fantastico, più vero del mondo.” Ho visto il sindaco dipingere di notte le strisce stradali…”. Di un bambino ultranovantenne che, dopo aver spento la candelina di una gigantesca candida torta, ha ricordato la necessit di non dimenticare mai l’infanzia, rammentando un episodio di settant’anni fa. ” Camminavo per via Monte di Dio, quando una ragazzina mi chieseme vuo fa’ da nonno, le comprai un gelato. Non l’ho più rivista…”.
Autentico e umile, malgrado il riconoscimento nazionale siglato dalla mostra curata a Castel dell’Ovo da Philippe Daverio, efficace performer televisivo della critica d’arte, che gli ha firmato il catalogo (di cui sono state proiettate immagini in un bel video di Pino Miraglia).
G. A. Leone non si è mai aspettato nulla da una citt dove ha speso tutta un’esistenza. Per fortuna, si sono accorti di lui ancora in vita…
Nelle foto, Leone e de Magistris durante la proiezione del video di Pino Miraglia; la torta e l’artista con Maria Guarino, presidente dell’associazione culturale Il corvo e il pittore Aldo Zanetti