Letteratura e musica. Altra serata culturale all’istituto francese di Napoli con Marcel Proust e Reynaldo Hahn, scrittore e musicista francesi fraternamente amici tra la fine dell’800 e i primi decenni del Novecento. Proust, parigino, inizia a scrivere su riviste del movimento simbolista e con Robert de Montesquiou, poeta, entra nell’ambiente aristocratico in cui trova modelli dei personaggi della sua opera, “Alla ricerca del tempo perduto”, sette romanzi collegati tra loro da un filo conduttore, il narratore, che ispira ancora giovani scrittori. “La strada di Swann, 1913, viene pubblicato a spese dell’autore; dal 1919 al 22, l’editore Gallimard pubblica “All’ombra delle fanciulle in fiore”, “I Guermantes, “Sodoma e Gomorra”. Gli ultimi tre, ” La prigioniera” “La scomparsa di Albertine” “Il tempo ritrovato”, vengono pubblicati, dopo la sua morte, dal 1923 al 27. La memoria è la protagonista dell’opera. Ricorda la sua vita dall’infanzia a Combray con Jeanne, la madre, l’amore di adolescente per Gilberte, incontri con scrittori attori e musicisti, la frequentazione dei salotti con nobilt e ricchi borghesi con pretese intellettuali.
Ricordare è rivedere in pochi attimi le trasformazioni del proprio essere, emozioni, gioie, delusioni, persone, sentimenti, luoghi e ambienti. Rivoluziona lo stile del narratore come gli impressionisti in pittura e Debussy nella musica. Le frasi sono lunghe e ricche di subordinate e di incisi. Il ritmo è lento come quello della memoria che vaga e si sofferma sui particolari.
La narrazione, influenzata dal futurismo, risulta, però, dinamica fluente espressiva per il ritmo musicale creato nella scelta delle parole intervallate e ritmata dalla punteggiatura. Sul pentagramma ogni nota è un suono e una parola, nella scrittura ogni parola ha un suono.
Gennaro Oliviero- nella foto- presidente dell’associazione “Amici di Marcel Proust”(con sede a Napoli), si sofferma sui rapporti tra Proust, Beethoven, Wagner e in particolare su Reynaldo, musicista esordiente (venezuelano, naturalizzato francese) .
Il convegno, dopo la pausa con il nero caldo aromatico “Perle di caffè”, ha preceduto il concerto nella sala Dumas, affollata con spettatori in piedi, con Marcelo Amaral, pianista brasiliano, e il mezzosoprano Janina Baechle olandese. Il duo si è esibito su alcuni brani di Reynaldo, intervallati da musiche di Robert Schumann, Charles Gounod, Jules Massenet,
Gabriel Faur, Alexis-Emanuel Chabrier, Wolfang Amadeus Mozart.
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