Torna Mario Attilieni con il terzo capitolo della sua saga fantasy. “La profezia dell’autunno” edita da Libeccio edizioni, vede ancora una volta protagonisti papà Dante e figlio Achille.
Il loro viaggio nelle terre della Zimania continua, ma stavolta sono in possesso di tutti e cinque anelli necessari per tornare nel mondo reale. Un nuovo personaggio fa ingresso nelle vicende del regno, è il principe degli Unicorni Orior Kelys, il quale esige e reclama il suo potere universale. Di grande impatto è la questione tempo.
”Le clessidre” del capitolo precedente, sembrano tornare con forza anche nella “profezia dell’autunno”. Qui l’autore compie una riflessione profonda sulla fugacità del tempo, e sul fatto che esso non possa essere acquistato, arrestato, mandato indietro o avanti. Tutto scorre, e il tempo, così come nella realtà, sembra non avere alcun prezzo, poiché inestimabile.
Il personaggio di Achille, nella sua giovinezza, è pervaso lungo i vari capitoli da un importante nostalgia. Il giovane, trovatosi catapultato in un mondo sconosciuto, sente ormai lontani i suoi cari, i posti che conosce, le solite abitudini. La malinconia per la propria casa, si manifesta in molte delle sue azioni, rendendo suo padre Dante ancora più ostinato nel fare ritorno a casa.
Di grande importanza è da parte dell’autore il trasportare il mondo “di internet” in una veste inedita, ovviamente fantasy. I personaggi di Zimania non hanno internet, e non conoscono il mondo reale, tuttavia la magia arriva in loro soccorso. “Il corriere” che conosciamo, viene quindi sostituito da un draghetto volante, capace di consegnare a destinazione spade, armi, e qualunque cosa serva. Il mondo di Zimania non è a portata di un click, ma viene dominato dal suono di un corno magico. Tale originale trasposizione della realtà, permette ovviamente un concilio formidabile tra le esigenze e le risorse.
Il finale è piuttosto vivace, i cinque anelli del potere irradiano il buio con la loro luce. l’avventura dei due, si restringe intorno ad un campo limitato, in un buio assoluto, che permette il passaggio di uno, e il blocco dell’altro. Il duo che fino a quel momento sembra inseparabile, si separa, lasciando il lettore fino alla fine con il fiato sospeso.
Il romanzo di Attilieni diviene quindi un fantasy formativo, attraverso la storia di un padre e un figlio, il lettore si lega al suo autore, in una dualità dove uno insegna e l’altro impara, dove uno scrive e l’altro legge. È l’autore ad accompagnare passo dopo passo i suoi lettori in un mondo che non è pronto a vivere senza delucidazioni. È un Fantasy ben strutturato, che non dimentica altre tematiche fondamentali, quali l’amore, il potere, l’economia e persino il senso della vita. (Miriana Kuntz)
IL LIBRO
La profezia dell’autunno,
il fantasy formativo di Mario Attilieni
Ctl editore (Libeccio edizioni)