Libro/ “Anatomia di una mente immorale” di Luigi Stefanazzi : la lunga strada per imparare ad accettarsi. E sconfiggere le paure

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“Anatomia di una mente immorale” di Luigi Stefanazzi (Astro Edizioni, pagg.320, euro 15,90) è un appassionante romance in cui si parla di un argomento molto importante e delicato: la scoperta e l’accettazione della propria identità sessuale.
Il giovane protagonista del romanzo, François, vive nel sud della Francia e sta per sostenere un provino per entrare in una prestigiosa scuola di recitazione – «Ebbi la sensazione di essere arrivato a un punto cruciale della mia esistenza. Dovevo solo trovare il coraggio per giocarmi quell’ultima illusione».
All’esame conosce la direttrice della scuola e il suo assistente, l’affascinante Gérard, che si mostra subito interessato più a lui che al suo talento attoriale; François riesce ad essere ammesso, e le occasioni per incontrare l’uomo diventano sempre più frequenti. E così inizia una relazione passionale tra i due, complicata però dalla confessione di Gérard di essere sposato con una donna da cui non vuole separarsi.
François, già confuso sul suo orientamento sessuale, non prende bene la notizia e comincia a tormentarsi: egli ha sempre subìto con sofferenza i pregiudizi della società, e ciò ha causato in lui la convinzione di essere sbagliato, di essere un immorale.
Le bugie del suo amante non fanno che alimentare il suo disagio: «Non potevo immaginare ciò che Gérard avrebbe rappresentato nella mia vita. Quell’uomo aveva scordato il confine esistente fra verità e menzogna, o forse lo aveva semplicemente spostato, costringendo le proprie verità a sopravvivere in uno spazio angusto e ormai immemore».
Mentre i due attraversano momenti di crisi dovuti all’incostanza e alla superficialità di Gérard, l’autore ci fa viaggiare nei ricordi di François bambino, quando si sentiva solo e spaesato, per niente a suo agio in un corpo che gli inviava segnali contrastanti.
Luigi Stefanazzi narra con delicatezza dei sentimenti di un ragazzino e poi di un giovane uomo che non riesce ad accettarsi e a volersi bene, e che è dilaniato da un profondo senso di colpa.
Nonostante il dolore che gli causa, il suo rapporto con Gérard – il primo uomo con cui tenta un approccio fisico ed emotivo – gli permette di esplorare quella parte di sé che aveva tenuto volontariamente nascosta per paura del giudizio e dello stigma sociale, e che nel corso dell’opera emerge con sempre più forza. Spingendolo finalmente ad accettarsi e a vivere la propria sessualità senza timori, inseguendo una felicità troppo a lungo negata. «Potrai combattere contro i pregiudizi, ma ne uscirai vivo solo se sconfiggerai le tue paure». (Gianpaolo Zappa)
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