«Sognate, sognate sempre, perché senza sogni non c’è vita». Anton Emilio Krogh lancia un messaggio preciso a tutti i giovani che ha incontrato e che incontrerà presentando il suo diario Come me non c’è nessuno, edito da Mursia. Dopo aver parlato con liceali napoletani alla Feltrinelli, domani, mercoledì 24 gennaio, dalle 9 alle 11, si confronterà con gli studenti di tre classi del biennio al liceo artistico Palizzi. E a febbraio sarà impegnato in un nuovo colloquio con gli adolescenti di un’altra scuola.
Regista dell’appuntamento con l’autore, all’istituto di piazzetta Salazar, la docente d’italiano, Clorinda Irace. «E’ una sfida far leggere i ragazzi, avvicinarli alla lettura, puntando su testi che riguardano il loro mondo e non solo il passato. Questo libro è stato letto collettivamente in aula e gli spunti di riflessione che ha offerto sono stati tanti. Tutti si sono sentiti coinvolti in molte delle situazioni narrate».
Come me non c’è nessuno è il percorso di un bambino con genitori dai cognomi altisonanti. Il padre Massimo, da magistrato, è divenuto un celebre penalista cassazionista con clienti famosi come Sophia Loren. La mamma, una Lanza, aristocratica dalle radici siciliane. E a riempire i momenti di solitudine, nella cornice struggente degli anni sessanta, divampa la voce sbarazzina di Rita Pavone, mito con cui lui consoliderà una forte amicizia.
Avvocato a sua volta, nonché animatore di feste memorabili, Anton si racconta: in questa pagine si sviluppa il suo sogno, che, come sottolinea lui stesso, «lo aiuterà a confrontarsi con il mondo, con i problemi esistenziali dell’adolescenza, dell’identità sessuale e delle molteplici salite e risalite che tutti i ragazzi devono affrontare per trovare la loro giusta collocazione nella vita. Partendo sempre da un unico credo, che i miracoli accadono a chi ha il coraggio di fare richieste irragionevoli».
Regista dell’appuntamento con l’autore, all’istituto di piazzetta Salazar, la docente d’italiano, Clorinda Irace. «E’ una sfida far leggere i ragazzi, avvicinarli alla lettura, puntando su testi che riguardano il loro mondo e non solo il passato. Questo libro è stato letto collettivamente in aula e gli spunti di riflessione che ha offerto sono stati tanti. Tutti si sono sentiti coinvolti in molte delle situazioni narrate».
Come me non c’è nessuno è il percorso di un bambino con genitori dai cognomi altisonanti. Il padre Massimo, da magistrato, è divenuto un celebre penalista cassazionista con clienti famosi come Sophia Loren. La mamma, una Lanza, aristocratica dalle radici siciliane. E a riempire i momenti di solitudine, nella cornice struggente degli anni sessanta, divampa la voce sbarazzina di Rita Pavone, mito con cui lui consoliderà una forte amicizia.
Avvocato a sua volta, nonché animatore di feste memorabili, Anton si racconta: in questa pagine si sviluppa il suo sogno, che, come sottolinea lui stesso, «lo aiuterà a confrontarsi con il mondo, con i problemi esistenziali dell’adolescenza, dell’identità sessuale e delle molteplici salite e risalite che tutti i ragazzi devono affrontare per trovare la loro giusta collocazione nella vita. Partendo sempre da un unico credo, che i miracoli accadono a chi ha il coraggio di fare richieste irragionevoli».
In una società come quella odierna, assediata dalla violenza in tutti i suoi angoli, spesso persino nelle pieghe nascoste della famiglia, riappropriarsi dell’immaginazione e disegnare a occhi aperti la bellezza di un futuro, in cui realizzare speranze e desideri, diventa non solo urgente, ma anche necessario. Per non far spegnere definitivamente emozioni e batticuore. Perseverando nell’audacia d’inseguire la felicità.
In alto, il penalista partenopeo, Anton Emilio Krogh con Rita Pavone
In alto, il penalista partenopeo, Anton Emilio Krogh con Rita Pavone