I sogni vanno presi sul serio. E quello di Maddaloni, in provincia di Caserta, è un sogno che si sta manifestando. Sintetizzato nell’acronimo Ama (Arte + Maddaloni + Architettura). Artefice ne è il Comune attraverso il primo cittadino Andrea De Filippo che ne ha appena inaugurata la prima edizione con conferenza stampa in uno spazio di rara bellezza, il Convitto nazionale Giordano Bruno.
Proprio qui, nella grande sala dove sul soffitto è dipinta la tela (settecentesca) più grande del mondo firmata dai fratelli Giuseppe e Giovanni Funaro raffigurante le tre allegorie del trionfo della Fede sull’Eresia, si estende la grande mostra “Nuovi racconti (per il futuro)” con avvolgente allestimento curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta: l’esposizione riunisce opere di circa settanta autori italiani e internazionali – architetti (tra questi anche la napoletana Donatella Mazzoleni) designer, illustratori, fotografi- che propongono disegni, modelli e fotografie di rinascita territoriale, riflessioni visive sul tempo e sulle sue evoluzioni.
Quando si parla di Maddaloni si pensa alla terra di lavoro per antonomasia ma non alla bellezza del suo centro storico: per chi non c’è mai stato, si apre un mondo di emozioni e anche di commozione dove si affacciano l’anima e la passione di Luca Molinari.
A Molinari, infatti, milanese ma molto attivo nel territorio campano come professore ordinario di teoria e progettazione architettonica per il dipartimento di architettura e disegno industriale Luigi Vanvitelli, capace di trasmettere a allieve e allieve emozioni e entusiasmo per visioni piene di futuro e creatività, è stata affidata la curatela di questa Biennale.
«Quando il Comune di Maddaloni – spiega- mi ha invitato a curarla, ho accettato immaginandola subito come un’opportunità di rinascita urbana, il cui primo atto è quello di rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio».
Cosa vedrete quando sarete lì? In particolare al Convitto, oltre la mostra citata sopra, vi suggeriamo di ammirare nel cortile, preferibilmente in una di quelle serate animate da una leggera brezza, l’installazione In stato di grazia, un’opera ad hoc concepita dalla paesaggista Annalisa Metta e dal filosofo Felice Cimatti.
Leggere figure dorate sospese da sottili cordoni − animali, conchiglie, frutti, sassi − oscillano nello spazio dove si trova l’albero di limone dedicato a San Francesco, in una magia di sfumature e lievi sonorità.
Si aprono così per la cittadinanza e per il luogo davvero nuovi scenari: «Il cuore pulsante di Maddaloni, con i luoghi simbolo tutelati e valorizzati dalla soprintendenza – commenta Mariano Nuzzo, soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento- dà vita alla cornice ideale per un festival, che include tra le finalità le stesse opere di promozione e di sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, da noi portate avanti con dedizione e passione, con il ministero della cultura e in sinergia con le istituzioni e con il territorio».
Nei percorsi rivitalizzati dal tocco dell’arte, c’è anche la chiesa seicentesca di Santa Maria dei Comandati dove, tra le opere esposte, ci sorprende, davanti all’altare, lo stendardo (di 6 metri) Albanova ( comune esistito solo durante il regime fascista che accorpava Casal di Principe con San Cipriano d’Aversa) realizzato con una paziente operazione di cucito dalle donne della famiglia dell’artista, Teresa Antignani: una narrazione tutta al femminile. Al centro, infatti, il santo patrono guerriero diventa Michela Arcangela, simbolo di una nuova alba che sconfigge la violenza (del drago/demonio).
E ancora Cherubino Gambardella propone la composizione “Seduti sotto un telaio dorato” sul sagrato della chiesa di San Pietro, facendolo diventare punto di sosta e incontro, mentre dalla facciata della nuova sede del Comune, ci osserva il volto di una donna ispirato a reperti antichi e rivolto all’avvenire: è il murale di Francisco Bosoletti, intitolato “Senza riparo”.
Con oltre 80 protagonisti, la biennale Ama è un’operazione coraggiosa che promuove una metamorfosi (turistica e culturale) a colpi di bellezza.
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TUTTI I NOMI DEL FESTIVAL
Gli artisti: Teresa Antignani, Roberto Amoroso,Francisco Bosoletti, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Roberto di Alicudi, Antimo Matano, Adrian Paci, Fabrizio Vatieri; i fotografi: Mario Ferrara, Francesco Jodice, Filippo Romano; gli illustratori Mauro Bubbico e Mario Trimarchi; i designer: Elena Cutolo, Astrid Luglio, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni (Studio17), Studio Ossidiana.
Gli architetti: aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A), Brarbara Brondi e Marco Rainò (BRH+),Lorenzo Capobianco, Renato Capozzi, Pasquale Carangelo, Orazio Carpenzano, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics),Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Adam Nathaniel Furman, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti, Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Annalisa Metta e Felice Cimatti, Valerio Morabito, Simona Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio Amaro, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.
Per saperne di più
www.amamaddaloni.it
calatia@hotmail.it

Maddaloni/ Art and architecture: a biennale revives the historic centre with a touch of emotions (until the 21st April)
Dreams must be taken seriously. And that of Maddaloni, in the province of Caserta, is a dream that is coming true. Synthesised in the acronym Ama (Art + Maddaloni + Architecture). Its creator is the Municipality, through its first citizen Andrea De Filippo, who has just launched the first edition with a press conference in a space of rare beauty, the Convitto Nazionale Giordano Bruno (Giordano Bruno National Boarding School).
It is here, in the great hall where the ceiling is covered with the largest canvas in the world (eighteenth century), signed by the brothers Giuseppe and Giovanni Funaro, depicting the three allegories of the triumph of faith over heresy, that the great exhibition “Nuovi racconti (per il futuro)” (New Stories (for the future)), curated by Simona Ottieri and Concetta Tavoletta, is being held: The exhibition brings together works by around seventy Italian and international authors – architects (including the Neapolitan Donatella Mazzoleni), designers, illustrators, photographers – who propose drawings, models and photographs of territorial rebirth, visual reflections on time and its evolution.
Speaking of Maddaloni, we think of the land of work par excellence, but not of the beauty of its historical centre: for those who have never been there, a world of emotions opens up, where the soul and passion of Luca Molinari can be found.
Molinari, a Milanese by birth but very active in the Campania region as Professor of Architectural Theory and Design at the Luigi Vanvitelli Department of Architecture and Industrial Design, able to transmit to students the emotions and enthusiasm for visions full of future and creativity, has been entrusted with the curatorship of this Biennale.
When the Municipality of Maddaloni invited me to curate the Biennale,” he explains, “I immediately accepted because I saw it as an opportunity for urban rebirth, the first act of which is to regenerate the eyes and minds of citizens on the quality of their territory.
What will you see when you get there? At the Convitto, in addition to the above-mentioned exhibition, we suggest that you go to the courtyard, preferably on an evening when there is a light breeze, to admire the installation In stato di grazia, an ad hoc work conceived by landscape architect Annalisa Metta and philosopher Felice Cimatti.
Light golden figures suspended by thin cords – animals, shells, fruits, stones – swing in the space where the lemon tree dedicated to Saint Francis stands, in a magic of nuances and light sounds.
In this way, truly new scenarios open up for the citizens and the town: The beating heart of Maddaloni, with its symbolic places protected and enhanced by the Superintendency”, says Mariano Nuzzo, Superintendent for Archaeology, Fine Arts and Landscape for the metropolitan area of Naples and the provinces of Caserta and Benevento, “is the ideal setting for a festival whose objectives include the same work of promoting and supporting contemporary art and architecture that we carry out with dedication and passion, together with the Ministry of Culture and in synergy with the institutions and the territory.
Among the itineraries enlivened by a touch of art, there is also the 17th-century church of Santa Maria dei Comandati, where, among the works on display, we are surprised to find, in front of the altar, the 6-metre-long banner of Albanova (a commune that existed only during the Fascist regime, uniting Casal di Principe with San Cipriano d’Aversa), patiently sewn by the women of the artist’s family, Teresa Antignani: an all-female narrative. In the centre, the patron saint warrior becomes Michela Arcangela, symbol of a new dawn that defeats violence (of the dragon/demon).
And once again, Cherubino Gambardella proposes the composition “Sitting under a golden loom” on the parvis of St. Peter’s Church, making it a place of rest and meeting, while from the façade of the new Town Hall, a woman’s face, inspired by ancient artefacts and turned towards the future, looks out at us: it is Francisco Bosoletti’s mural entitled “Without shelter”.
With more than 80 protagonists, the Ama Biennale is a bold operation that promotes a metamorphosis (tourist and cultural) in strokes of beauty.
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calatia@hotmail.it
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