Il Madre apre le porte agli studenti e alla ricerca. A un anno dalla nascita del Dipartimento di Ricerca del polo museale contemporaneo, il museo di via Settembrini continua a proporre un modello innovativo in Italia di fruizione dell’arte. L’obiettivo, come racconta il direttore Andrea Viliani, non è solo quello di ricordare archiviando una storia dell’arte ormai nota, ma anche soprattutto immaginare questa storia in continuo divenire, come sarebbe potuta essere cercando, dove possibile, di anticipare il futuro. Ecco perch il Madre non ha solo aperto le porte ad artisti napoletani che utilizzano Napoli come laboratorio artistico, ma anche a chi nella capitale partenopea si è formato e ha poi investito altrove. L’attenzione, però, è soprattutto incentrata su artisti e cittadini in divenire gli studenti.
Sono diverse le collaborazioni aperte dal museo napoletano l’Accademia di Belle Arti, la Federico II, l’universit degli studi di Salerno, l’Orientale e il Suor Orsola Benincasa. Il dipartimento, coordinato da Vincenzo Trione vicepreside della facolt di Arti della IULM gode di collaborazioni d’eccellenza, come mai accaduto in precedenza. La soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico è affiancata a Castel Sant’Elmo, che il prossimo autunno ospiter nel museo del Novecento una ricognizione incentrata sugli anni ’80. La collaborazione non sembra affatto casuale, visto che il 16 maggio il Madre sar promotore di una giornata di studi dedicati a teorie e pratiche di archiviazione dell’arte contemporanea, discutendo di metodologie e “casi” di studio con esperti del settore.
«Un museo serio spiega Viliani è costruito sugli archivi, sulla ricerca », ma anche soprattutto su una narrazione diversa. Il Madre non rester un museo confinato nei propri spazi, recintati e inaccessibili. Sar costruito grazie soprattutto all’apporto degli studenti, che renderanno la collaborazione tra Madre e universit punto cardine del museo di via settembrini grazie all’attivazione di tirocini formativi.
Sar uno scambio alla pari, sottolinea l’assessore Caterina Miraglia, specificando che il Madre apparterr agli studenti che formandosi contribuiranno a dargli un’identit . L’obiettivo dichiarato è quello di accantonare le individualit di chi amministra il Madre, destinato a entrare in un’ottica istituzionale pronto ad accogliere, nella primavera del 2015, la realizzazione di un atlante dell’arte. Un ampio volume, edito da Electa e curato dallo stesso Trione, cercher di sintetizzare cinquant’anni di storia artistica e culturale a Napoli e in Campania, valorizzando la centralit che questi territori godono non solo su scala nazionale ma anche soprattutto internazionale. Viliani l’aveva promesso. Puntare su collezione, pubblico, integrazione e ascolto per rendere il Madre protagonista del palcoscenico artistico non solo internazionale, ma anche e soprattutto locale, donando agli spazi del museo un’identit basata sull’eterogeneit del pubblico e delle esperienze artistiche. Mettendo magari in risalto, seguendo uno spunto lanciato dall’artista e scenografo Tony Stefanucci durante la conferenza stampa, le contraddizioni della contemporaneit che affronta la sfida continua di scegliere ciò che permane costruendo un museo di cronaca dell’arte.
Per saperne di più
www.madrenapoli.it
Nelle foto, in alto, un momento della conferenza stampa; in basso, da sinistra, opere di Paladino e Clemente, tasselli della collezione di arte contemporanea del Madre