L’eco della storia è forte. Aleggia nell’aria e anche nella solitudine di una piazza ritrovata grazie ai recenti lavori Unesco, ma ancora desolatamente vuota. Malgrado da anni sul territorio lavori una fitta rete di cittadine e cittadini collegate/i tra loro attraverso consorzi e associazioni.
Piazza del Mercato, più familiarmente piazza Mercato a Napoli, è di una bellezza struggente. Struggente perché fa male al cuore attraversa e vederla abbandonata a sé stessa, come una antica signora che attende invano l’arrivo di qualcuno, qualcuna o qualcosa che la risvegli. Soprattutto affinché la ripopoli nella sua funzione di luogo dove si espongono e vendono prodotti artigianali,
Mentre cittadine e cittadine si mobilitano per riempirla di progetti grazie al coordinamento e all’attivismo in particolare di due consorzi, quelli delle antiche botteghe tessili del quartiere e dell’antico Borgo orefici e alle iniziative dell’associazione Gioventù cattolica (Assogioca) cercando di superare ostacoli burocratici che si frappongono tra il dire e il fare, una piccola luce si accende in occasione rassegna del Maggio dei Monumenti organizzata dal Comune di Napoli.
Domani, sabato 21 maggio, nella piazza, ovvero in quell’esedra progettata alla fine del settecento dall’architetto Francesco Sicuro, si riascolteranno le grida della rivoluzione (alle 18 e alle 19, nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato). Non solo quelle che evocate dall’ombra di una figura storica e leggendaria come Masaniello, il pescivendolo che consumò in pochi giorni la rivincita dl popolo contro le tasse spagnole nella sua febbre di potere e supremazia, ma anche quelle trasgressive dell’opera di Pasolini di cui ricorre il centenario della nascita.
Nel Maggio dei monumenti, dedicato ai muri e alle mura che non dividono, al contrario uniscono e creano armonia, le performance di strada sono affidate a Casa del contemporaneo, centro di produzione teatrale che promuove lo sviluppo delle arti sceniche, performative e visive, sviluppato dalla sinergia artistica di Fondazione Salerno Contemporanea, Le Nuvole e Compagnia teatrale Enzo Moscato.
Nel Quartiere di Masaniello presente e passato si fondono in una sua messinscena curata da Mariano Bauduin “I muri del grido. Grida di rivoluzioni”. In scena, Marina Bruno, Maurizio Murano, Elisabetta D’Acunzo, Mariano Brancaccio, tra canto e recitazione. Al piano, Giuseppe Di Capua; la rappresentazione è accompagnata anche dai tamburi a cornice di Emidio Ausiello.
Qui, nel Foro Magno (prima Campo del Moricino), che solo nell’epoca aragonese fu inserito nella cinta muraria della città, vista la grande espansione urbana, anche domenica 22 (alle 12) vibreranno emozioni da palcoscenico per lo stesso appuntamento, ma questa volta nella chiesa gotica di Sant’Eligio (per gentile concessione del parroco Donato Liguori).
Per saperne di più
tel 345 4679142
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Non sono previsti posti a sedere
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