Un’americana a Napoli. Per una mostra curata da un’altra donna. L’artista si chiama Linda Kunik, è nata a Chicago, ma dopo gli studi si è trasferita in California eleggendo Los Angeles a sua residenza e inanellando un percorso espositivo internazionale che passa anche per l’Europa.
La curatrice è la giornalista napoletana Paola de Ciuceis, collaboratrice del quotidiano Il Mattino che ha inserito i lavori della statunitense nel ciclo di incontri Mangiafoglia in arte, organizzati nel ristorante Mangiafoglia di via Carducci 32, per la personale dal titolo “Disconnett”. Vernissage domani, venerdì 24 maggio alle 18.
Disconnect in un’epoca di connessione globale suona come una minaccia e richiama alla mente subito l’atto di scollegarsi dalla rete con il rischio di precipitare nell’oscurità dell’estraniamento, in un isolamento insopportabile. O, d’altro canto, suona anche come consiglio a staccare qualsiasi dispositivo elettronico per non lasciarsi ingoiare da nemici sempre in agguato nella profondità del web.
Ma qui la valenza è più profonda e meno scontata. Nelle 11 opere fotografiche di vario formato (su pannello con interventi pittorici ad acrilico su carta acquerello), Kunik sollecita una riflessione attenta degli spettatori: invita a soffermarsi tra la frattura tra l’essere e apparire. Ovvero tra quello che l’anima avverte e quello che mostra.
Lo sottolineano nel testo che accompagna l’esposizione, autrice e curatrice: «Fotografare pareti e oggetti naturali da tutto il mondo è stata l’ispirazione: dalle mura della prigione di San Severino a Cuba alle pareti che sorreggono le gigantesche statue dell’Isola di Pasqua alle mura di una città medievale italiana…l’artista ne ha fatto lo sfondo per una metafora del personaggio che ciascuno individuo presenta al mondo esterno: il muro che mostra agli altri. Ritagliare parte della fotografia e dipingere quella sezione ha iniziato a rappresentare la disconnessione tra la persona che presentiamo e i sé multipli che siamo sotto. A prima vista, si vede un’immagine completamente perfetta. A un esame più attento, la differenza è evidente. La nostra lotta è trovare i modi per integrarli». Per raggiungere l’armonia dell’io. Speranza che nell’arte trova un’alleata affidabile.
In foto, alcune delle opere in mostra
Per saperne di più
www.mangiafoglia.it