Ama passeggiare tra boschi e foreste. E gli piace anche disegnarli. Il napoletano Marco Luongo, classe 1965, cultore di arti marziali che respira sin dall’infanzia, appassionato della natura, della musica e dei viaggi, lavora in banca ma affronta la realtà perdendosi nei sogni, attraverso la pittura. E le sue visioni ambientali adesso le mette in mostra nella personale dal titolo inequivocabile, La foresta incantata. Cornice è la proposta artistica del ristorante Mangiafoglia curata dalla giornalista napoletana Paola De Ciuceis. Con questa mostra parte la nuova stagione della rassegna.
Spiega l’autore: «E’ un po’ come tornare nell’alveo della madre terra. Inoltrarsi nei suoi silenzi, fruscii e nei suoi inebrianti odori. Cercare di afferrare il raggio di sole che si fa strada fra la vegetazione. Cogliere i riflessi cangianti d’oro e d’argento sulle foglie, sui tronchi e sulle pietre».
E’ una sorta di catarsi primordiale che lo catapulta nell’oceano dei colori filtrati dalla fantasia: «Un intricato mosaico di colpi di luce- sottolinea- di piccoli squarci nell’oscurità che nella loro armonia vengono a comporre l’unità».
L’artista propone emozioni pure in 9 lavori pittorici, acrilici su tela e pennarelli su tabellone. Un racconto attraverso escursioni cromatiche. E l’accostamento con l’atto del narrare non è casuale. Luongo ha firmato nel 2009 anche la raccolta di novelle “Il cuscino che soffriva pene d’amore”, premiata al concorso internazionale di libri editi e inediti “Il saggio Città di Eboli”. Mentre, per il periodico Lo strillo, pubblica mensilmente una vignetta satirica, di tipo socio-politico, dal titolo il mondo di Mike.
Così l’arte fa da sfondo a un locale dedicato agli amanti della cucina vegetariana che strizza l’occhio anche ad altro (ai sapori di mare, per esempio) in una atmosfera accogliente, arricchita da un ingrediente oggi quasi introvabile: la gentilezza.
In foto, una delle opere di Luongo in mostra