Axel Munthe al Museo archeologico nazionale di Napoli. Honesta Voluptas. Il Giardino di Axel Munthe, riportato alla luce da Jordi Mestre s’intitola la mostra dedicata al medico svedese (foto) incantato da Anacapri, dove si trasferì nella suggestiva Villa San Michele: il progetto espositivo sarà al Mann dal 19 gennaio al 19marzo.
L’esposizione è curata dalla nipote Katriona Munthe e da Michele Iodice e mette in luce anche la passione di Munthe per l’ archeologia. Custode della memoria di una delle personalità svedesi più rilevanti del Novecento, Katriona apre gli archivi di famiglia selezionando 140 fotografie degli inizi del XX secolo, immagini che testimoniano la passione del nonno per il mondo classico: un’a avventura esistenziale che, partendo da Napoli e dal cuore del Mediterraneo, testimonia la ricerca del senso della Bellezza.
Il restauro degli scatti è stato realizzato da Jordi Mestre, uno dei massimi esperti nel recupero della fotografia d’archivio. Nell’allestimento, il pubblico troverà anche piante da giardino e due sagome di Munthe e Amedeo Maiuri.
Nel percorso espositivo emerge la personalità straordinaria di un uomo che studiò in Francia, dove ebbe importanti maestri di vita. Munthe non perse mai il proprio pragmatismo: analizzava con acume la società, apprezzando la semplicità e la natura diretta delle persone più umili.
Portava con sé i ricordi dei suoi viaggi, conservando i biglietti da visita di chi aveva incontrato: tra le esperienze più incredibiki da lui vissute, sono da ricordare la scalata del Cervino e lo scavo della tomba di Tutankhamon. Riservato come lo era con i suoi pazienti, documentava qualche volta attraverso la fotografia, il processo delicato della trasformazione della malattia e della guarigione.
L’esposizione losegue pure nei suoi passi napoletani: Axel Munthe, arrivato 24enne a Napoli nel 1881, si fa ritrarre dai “Fratelli de Luca” nel loro studio fotografico di gran moda. I De Luca erano specializzati in fotografie degli scavi di Pompei e di Ercolano e proponevano così, ai pellegrini del nuovo Grand Tour, un ricordo materiale della loro visita. Qui conobbe l’archeologo Amedeo Maiuri con il quale nacque un rapporto di stima e collaborazione. E a Maiuri, anche lui molto legato a Capri, furono commissionati da Munthe gli scavi di Villa Damecuta nel 1937.
La formazione scientifica di Munthe a Montpellier e a Parigi si collega alle foto dei suoi “insegnanti mitici”, che gli trasmisero l’inclinazione verso una medicina diversa, inusuale, più umana. Talento, compassione e carisma personale lo aiutarono presto a distinguersi nel combattere sull’isola di Capri un’epidemia di tifo e nell’intervenire dopo un terremoto a Ischia.
La vita di Axel si svolgeva anche altrove, frequentando gli artisti della colonia svedese a Parigi. Prince Eugen, grandissimo paesaggista, lo introdusse alla famiglia reale svedese per la quale offrì i suoi servizi come medico; foto degli amici ritratti dell’Atelier di Corte “Lars Larsson” cominciarono ad accumularsi sulla sua scrivania, insieme a quelle della cognata di Eugen, Victoria von Baden, futura Regina di Svezia.
Il suo mondo si allargò ed incluse nuove amicizie prussiane, come testimoniano i ritratti realizzati nell’atelier fotografico “Ungmann a Mülhausen”.
Cambiò la sua nazionalità svedese per quella inglese (“Civis Britannicus sum”), pur di partecipare come medico sul fronte nella Prima Guerra mondiale (l’unico momento quando volentieri si fece lui stesso fotografare in uniforme). In allestimento, vi sono varie immagini della futura regina Victoria von Baden. Munthe, diventato suo medico personale, viaggiò sempre più spesso insieme alla sua paziente in Europa.
Nel 1891, dopo la visita al nuovo zoo e la passeggiata nel giardino archeologico del Cairo, lo studio “Maison Stromeyer & Heyman” accolse Axel Munthe e la principessa Victoria: divennero appassionati delle collezioni di antichità egizie, al punto che Axel fu inviato dalla famiglia reale svedese, in incognito, ad assistere all’apertura della tomba di Tutankhamon per raccontar loro degli scavi sensazionali e degli scopritori Howard Carter e Lord Carnarvon.
Axel e Victoria viaggiarono anche a Venezia, ma sempre più spesso tornarono a Capri per godere in privato della bellezza del Mediterraneo. L’isola azzurra, per Axel Munthe, rimase il luogo prescelto per la cura dei suoi pazienti. Alcuni sono stati fotografati e sono passati alla storia: la marchesa Casati, Ottoline Morrrell o il primo ministro inglese, sir William Gladstone, e la cantante Emma Calvé.
Dal matrimonio (1907) con Hilda Pennington-Mellor, aristocratica inglese, nacquero due figli: Peter e Malcolm. Con l’avanzare degli anni, Munthe tornò in Svezia per sostenere il vecchio re Gustavo. C’è una foto che li ritrae mentre passeggiano per i giardini nelle diverse dimore reali. Non rientrerà più nella sua adorata isola: un rammarico che confesserà in un’intervista con un maestro del giornalismo italiano, Indro Montanelli.