Il teatro, si sa, è fatto di idee. E di idee ne ha avute tante il regista della splendida "Maria Stuarda" presentata al San Carlo il 16 marzo.
Andrea De Rosa ha creato un equilibrato contrasto tra interni ed esterni, tra la ragione di stato e le ragioni del cuore, inserendo un paio di colpi di scena ben congegnati, come l’abbagliante striscia di luce che prelude al macabro finale. Perfettamente in linea con le scelte della regia, le ottime scene di Sergio Tramonti, i raffinati costumi di Ursula Patzak e le sofisticate illuminazioni di Pasquale Mari.
L’opera di Donizetti, su libretto di Giuseppe Bardari, rappresenta una delle composizioni più unitarie ed efficaci del Maestro di Bergamo. Il personaggio di Maria domina la scena con la sua autorevolezza, con la sua potenza, con la potenza della sua generosit e con la magnanimita’ che l’accompagna alla morte, decretata dall’odiosa cugina Elisabetta.
Straordinaria l’interpretazione di Mariella Devia, una Maria titanica, dotata di una presenza scenica potente e regale, oltre che di una vocalit ancora fresca e agile. Mariella seduce, commuove, affascina e conquista con la semplicit di una voce pura e calda, con la chiarezza di una dizione perfetta. La Ganassi al confronto appariva appena al di sotto dei livelli abituali, pur avendo interpretato egregiamente il ruolo di Elisabetta. Bravi anche Caterina Di Tonno (Anna) e Carlo Cigni (Talbot). Da dimenticare i pessimi interventi di Ricardo Bernal, che ha fatto tutto quello che Roberto Leicester non dovrebbe fare; sempre in ritardo, i suoi interventi sono stati forse l’unico neo di una rappresentazione eccellente. Bravo il direttore d’orchestra Andriy Yurkevych, anche se non è sfuggito qualche suo "smarrimento", senza gravi conseguenze, tuttavia, grazie all’orchestra, in perfetta forma, e al coro preparato dal maestro Caputo.
Nella foto di Luciano Romano, un momento di “Maria Stuarda”
I turni
gioved 18 marzo ore 18 turno B
domenica 21 marzo ore 17 turno F
marted 23 marzo ore 20.30 turno C
gioved 25 marzo ore 18 turno D