Due generazioni a confronto, due visioni del mondo e dell’arte contrastanti hanno inaugurato la serie di appuntamenti a Castel Sant’Elmo (via T. Angelini 22, Napoli). Il Museo del Novecento a Napoli, aperto nel marzo scorso, è un “un museo in progress”, affiancato al vasto spazio dedicato alle opere degli artisti napoletani, vi è la parte dedicata agli incontri con gli stessi artisti invitati a dialogare con critici d’arte, scelti tra coloro che collaborano con le diverse istituzioni cittadine pubbliche e private in modo da attuare un proficuo scambio tra l’oggi e quella fetta di storia che ha contribuito a rendere Napoli capitale dell’arte.
Pioniere del primo appuntamento è stato Mario Persico, figura esemplare dell’arte della seconda met del 900 di Napoli, che ha incontrato un rappresentante della nuova generazione, Eugenio Viola, giovane critico d’arte e curatore della Project Room del Museo Madre di Napoli.
Nostalgica e pessimistica la visione di Persico, racconta degli anni ’60 e’70, di come furono anni fervidi e fecondi di fremiti culturali e quanto la rivolta studentesca contribu a rigenerare l’idea dell’arte.
“Oggi, rispetto agli anni passati, il sistema dell’arte gode di maggiore mobilit internazionale e nazionale, ha più numerose strutture e spazi ma c’è anche maggiore concorrenza”, chiarisce Eugenio Viola. E poi aggiunge: “L’arte pecca di un certo provincialismo che causa l’esodo dei bravi artisti, ma nonostante questo reputo Napoli, insieme a Torino, una delle citt più vive per la qualit delle proposte, per le attivit dei giovani artisti emergenti”.
Accende il dibattito la miccia gettata da Angela Tecce, traid union delle due voci, quando chiede perch, nonostante la vitalit artistica napoletana, il mercato chieda di più una frequenza internazionale e nazionale rispetto a quella meridionale.
Controbatte Persico: ” Non vedo il vostro ottimismo, l’arte di oggi si è allontanata dalla vita, tesa a soddisfare l’assurda quanto dannosa funzione commerciale. L’esperienza artistica di un tempo, era fortemente legata alla nostra vita mentale e sensibile, il senso estetico era pregnante di risonanze e valori morali ed etici che oggi mancano, perch tutto attualmente è soggetto all’occhio dorato del dio mercato”.
Il museo del Novecento a Castel Sant’Elmo prevede visite gratuite per il 27 maggio e per il 3 giugno alle ore 17. (prenotazione obbligatoria al numero 0817499246).
Inoltre gioved 10 giugno sempre alle 17: “Dialogo sulla guerra” sar l’incontro con la giovane scrittrice napoletana Enza Silvestrini che legger e commenter pagine della narrativa partenopea sul tema bellico.
Nelle foto, alcuni momenti del dibattito
Orari del museo: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30; marted chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima.