Toni Servillo, asso pigliatutto. Con la sua versione minimalista de “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo fa l’en plein al premio Le Maschere del Teatro Italiano. Cinque statuette per cinque nomination migliore spettacolo di prosa, migliore regia, attore protagonista, attore non protagonista (Peppe Servillo), attrice non protagonista (Chiara Baffi). Lo spettacolo, prodotto da Piccolo Teatro di Milano, Teatro di Roma e Teatri Uniti, ha rappresentato l’Italia all’Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti. “Abbiamo fatto 100 repliche, siamo stati a Chicago e riprenderemo la tourne il prossimo anno”. Per quanto riguarda l’accostamento coi grandi drammaturghi del Novecento, Servillo precisa “i giornalisti stranieri hanno riscontrato parallelismi tra Eduardo, Beckett, Pintor, Ionesco ma come uomo di teatro, che aveva le antenna per raccontare il mondo, non è secondo a nessuno”. E il richiamo con il presente passa anche attraverso un sentito ringraziamento che l’attore napoletano sente di rivolgere al suo pubblico, in particolare alle donne, che più degli uomini riempiono le sale.
Come nella vita, anche sulla scena, l’altra meta del cielo deve faticare il doppio per affermarsi, ma con il talento, la professionalit e la tenacia è possibile raggiungere le vette più ardite. Cos è stato per Mariangela Melato, Anna Proclemer, Franca Rame, Rossella Falk, Regina Bianchi. Cinque grandi signore della scena, che ci hanno lasciato quest’anno e che nella serata conclusiva – condotta da Tullio Solenghi al San Carlo e in diretta differita su Rai1 – sono state ricordate scorrendo le immagini delle loro più celebri interpretazioni. Un vuoto incolmabile, anche se le nuove leve fanno ben sperare. Nelle undici categorie finaliste la componente femminile ha trionfato con Valeria Parrella, miglior Autore di novit italiane con la sua rilettura dell’Antigone di Sofocle, Sara Bertal , Attrice protagonista per Exit; Michela Cescon, Interprete di monologo-Premio Banco di Napoli per Leonilde, storia eccezionale di una donna normale; Simona D’Amico con il marito Simone Mannino per Scenografia e Costumi di “C’è del pianto in queste lacrime”. Tornando ai colleghi uomini, porta a casa l’ambita statuetta Nicola Piovani, miglior Autor di musiche per “la Serata a Colono”. “E’ un premio a cui tengo in modo particolare, perch lo ho per il mio lavoro per il teatro. Fare musiche per il teatro è un’attivit sacrosanta”.
Tra i riconoscimenti speciali , il Premio miglior spettacolo presentato in Italia è andato al “Don Quicotte du Trocadero” di Jos Motalvo; il Premio alla memoria di Graziella Lonardi Buontempo, grande mecenate della cultura, è stato consegnato dalla nipote Gabriella all’INDA-Istituto Nazionale del Dramma Antico, di cui quest’anno si festeggiano i cento anni di spettacoli. Luca De Fusco, ideatore della manifestazione con il critico Maurizio Giammusso, ha fatto le veci di Gianni Letta, conferendo il premio del presidente a Eros Pagni, attore che con le regie di Luigi Squarzina e Marco Sciaccaluga ha attraversato la scena teatrale per oltre cinquant’anni. E non intende rallentare, infatti in coppia con Solenghi porter in tourne anche la prossima stagione “I ragazzi irresistibili”.
La loro complicit è riuscita ad alzare l’asticella di gradimento di una serata che, fatta eccezione per l’esibizione di Peppe Servillo, insieme ai Solis String Quartet in “Est (nun voglio fa niente), non ha visto succedersi momenti di grande spettacolo dal vivo. La formula, a dieci anni dalla prima edizione, avrebbe bisogno di qualche ritocchino. Ma ci siamo consolati con pezzo-cult che Eros Pagni ha riproposto per l’occasione la “Quercia del tasso”di Achille Campanile , interpretata con l’inimitabile verve dell’ eterno ragazzo.
Nelle foto, in alto Solenghi e Servillo. In basso, da sinistra, Rigillo e Servilli; Chiara Baffi con Peppe Servillo e Nicola Piovani