Maschio Angioino/ Teatro Il Pozzo e il Pendolo: processo a una strega. Quando timore e pregiudizio producono una condanna a morte

Processo ad una strega. Va in scena venerdì 29 luglio, alle 21, nel cortile del Maschio Angioino di Napoli il testo di Annamaria Russo che ne cura messinscena e regia. Sotto i riflettori, dunque, una delle pagine buie del seicento, scritte dalla Santa Inquisizione.
Così la cronaca storica diventa uno spettacolo presentato dal Teatro Il Pozzo e il Pendolo: al centro una donna (ph Claire Power) che si trova nel vortice di una follia dettata da timore e pregiudizio. Capaci di far condannare a morte figure femminili che avevano l’unica colpa di non rientrare nei canoni della società.
Sul palco, Marianita Carfora, Marco Palumbo, Bruno Minotti, Alessio Sica, Ramona Tripodi, Alfredo Mundo, Adriana D’Agostino, con l’ensemble strumentale e vocale Musica Reservata. Affiancherà gli/le interpreti un gran numero di figuranti: Fabio Todisco, Fortuna Montariello, Debora Sacco, Michele Costantino, Riccardo Maio, Marco Opromolla, Giulia, Gianluca e Gaia Guglielmelli e gli allievi dei laboratori di teatro.
Il pubblico vedrà come la moltitudine si trasforma in branco e quanto sia antico un fenomeno di agghiacciante attualità: una rappresentazione dal forte impatto, che coinvolgerà chi guarda. Dopo la cattura, ci saranno il processo, le deposizioni, la dolente arringa della “strega”. Infine, la drammatica esecuzione.
Protagonista della storia è Bianca, una donna sola, che si guadagna da vivere distillando le erbe e curando gli infermi con i rimedi naturali, imparati dalla nonna.
Giovane e bella, s’innamora di un uomo sposato. La libertà e l’amore le costeranno un’accusa che è già sentenza definitiva. Basta una parola sussurrata all’orecchio giusto e per lei sarà la fine.
Una favola nera della diversità: si elimina chi si rifiuta di piegarsi alle chiese, alle paure, alle mode, agli schemi ideologici, ai principi assoluti. La persona che non si adegua, che non si rassegna, che pensa con la propria testa non ha diritto di esistere.
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