Il mio cuore è nel Sud. Mariano Rigillo e i suoi sessant’anni di carriera artistica, giovedì 12 e venerdì 13 settembre alle 21, nel cortile del maschio Angioino. Il Maestro (foto) sarà festeggiato dalla sua città, nell’ambito della rassegna Estate a Napoli promossa dal Comune, che celebra a sua volta il suo quarantesimo anniversario, in uno spettacolo costruito su misura, nel cortile del Maschio Angioino.
Rigillo, attore e uomo di teatro in senso pieno, erede della antica e grande tradizione teatrale napoletana, presenterà un selezione dei brani più belli del suo ricchissimo repertorio, circondato ed affiancato da alcuni tra i più noti attori napoletani, suoi amici e compagni di avventura.
Spiega Rigillo: «Per il compimento del mio 60° anno teatrale, ho voluto chiedere al pubblico napoletano, a cui tanto devo, di incontrarci, nel cortile del Maschio Angioino, per festeggiare insieme. Andava quest’incontro connotato con uno slogan o con un titolo che fosse il manifesto della serata; ed ecco che un grido è esploso nella mia mente: il mio cuore è nel sud! Mi è subito piaciuto, e non solo perché è il titolo della prima opera del mio amatissimo amico e maestro Peppino Patroni Griffi con cui vinse il Prix Italia nel 1949 (per la musica ebbe come compositore il grande Bruno Maderna), ma anche perché è senza dubbio la prima ragione che ha accompagnato (e che tuttora accompagna) gran parte della mia via artistica».
Aggiunge l’artista: «Nel silenzio ho udito le meravigliose parole di autori a me cari e familiari che si contendevano il posto nella casa dei ricordi. Nel pronunciarle ancora una volta ho provato una grande gioia e immediatamente mi è sembrata cosa bella immaginare di condividerla con tutti coloro che vorranno onorarmi della loro presenza nelle due serate che porteranno questo titolo: Il mio cuore è nel sud. Eccoci allora al via con “Masaniello” di Elvio Porta e Armando Pugliese che fu uno spettacolo storico per Napoli e per me; e poi ancora naturalmente Viviani, Eduardo, Di Giacomo, F. Russo, Stefano D’arrigo, Dante (perché no?), fino al grande Bardo, W. Shakespeare. Ci siamo anche permessi, non da soli ma supportati da molti studiosi, di dubitare della purezza anglosassone del Bardo attribuendone la penna a due scrittori cinquecenteschi del nostro sud, Michelangelo Florio e suo figlio John».
Entusiasta dell’iniziativa, l’assessore alla cultura Nino Daniele: «Ho sempre pensato, ma mi guardo bene dal farne una teoria, che il “Masaniello” e l’interpretazione che ne dette quel dinoccolato lungacchione che si arrampicava e saltava su troni/macchine teatrali diedero una spinta formidabile al cambiamento che la città visse a metà degli anni ‘70 con l’elezione del Sindaco Valenzi: primo sindaco comunista. Una rivoluzione democratica: perché no! Come che sia Napoli, il suo teatro e l’arte dell’attore, ne uscirono innovati e arricchiti. Parliamo della città che in quegli anni del teatro era regina. Come era stata e sarà per tutto il 900 e tutt’ora. Lo sottolineo per dare il massimo di forza alla mia affermazione. E per abbracciare con tutta Napoli uno degli esponenti più grandi della tradizione attoriale di Napoli e uno dei più grandi interpreti d’Europa. Ma non c’è dubbio che segna il passaggio da un’idea di teatro vecchia (quella del teatro concepito essenzialmente come rappresentazione e intrattenimento) a un’idea di teatro in linea con i tempi (quella del teatro concepito come mezzo per stimolare l’esercizio di un pensiero critico nei confronti del mondo, della vita e della società)»..
Allo spettacolo partecipano Anna Teresa Rossini, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Francesco Maccarinelli, Umberto Zamuner, Maria Sbeglia, Emilia Zamuner, Riccardo Zamuner, Antonio Sinagra; la direzione artistica è Norma Martelli; la regia di Pierluigi Iorio; lo spettacolo è prodotto da Primoatto Produzioni s.r.l. Ingresso unico, euro 12.
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