“Polvere eri e polvere diventerai” secondo la religione cristiana oppure aggregato di atomi nella teoria di Epicuro. Pino è tornato a Napoli in una urna di legno non più grande di un palmo esposta nella storica Sala dei Baroni. Ognuno anche con una grossa corporatura diventa solo un pugno di cenere. Anche la sua ultima volont è stata quella di un uomo colto modesto e semplice. No ad una cappella con marmi, angeli, lapide ed epigrafe colma di lodi. Si leggono incisi su tombe abbandonate necrologi adulatori che appaiono falsi. Un cane quando muore non diviene un gabbiano. Un genitore egoista non può essere ricordato come padre o madre esemplare. Un usuraio non si trasforma in un benefattore. Non tutti sono Angeli volati in Paradiso negando l’esistenza del Purgatorio e dell’Inferno che Dante lo immagina affollato. No alla teoria di Ugo Foscolo perch Pino lascia “un’eredit d’affetti”.
E’ tornato a casa, in famiglia, agli affetti intimi dei suoi cari, lontano da quella folla di fan che lo hanno applaudito per tanti anni nei teatri, nelle piazze, negli stadi di tante citt . Ha rifiutato la mondanit . Sarebbe stato difficile trovare parole elogiative incise sulla lapide
Scugnizzo, Artista, Poeta, Musicista, Cantore, Amante della sua Napoli, Masaniello audace che con versi e ritmi popolari internazionali ha invitato alla riscossa giovani di ogni paese.
Non sar ricordato solamente il 2 novembre ma ascoltando spesso la sua voce nella nostra intimit . La sua voce è viva ancora non solo per i napoletani. Per due sere consecutive la sua Piazza è stata gremita da più di centomila giovani e anziani. Ancora tanti muti in fila per l’ultimo saluto a Castel Nuovo. La foto (di Velia Cammarano) è di cinque giorni dopo l’esposizione dell’urna in un pomeriggio alle ore 15, mostra l’affetto del popolo napoletano e di tanti stranieri.