“Hoshana” di Monica Brogi (Masso delle fate edizioni) è un’opera ambientata in un contesto segnato dalla pandemia da Covid-19 che si inserisce nel panorama della letteratura distopica contemporanea.
Il romanzo distopico, generalmente considerato una sottocategoria del racconto di fantascienza, fa parte di un genere letterario che mette in scena una previsione apocalittica di una situazione immaginaria scaturita dall’inesorabile avanzamento di tutti quegli eventi negativi di cui si possono già cogliere le tracce nel momento in cui si scrive e che vengono poi portati all’estremo fino ad apparire come catastrofici.
La letteratura distopica prese piede nel Novecento a seguito della pubblicazione da parte di George Orwell di due capisaldi del genere, “La fattoria degli animali” e “1984”, esempi di una raffinata denuncia sociale, in aperta critica ai meccanismi generatisi durante il periodo dei totalitarismi. Sia la seconda guerra mondiale sia la guerra fredda, inoltre, con le conseguenti scoperte scientifiche e tecnologiche, contribuirono in larga misura all’estensione di questo genere.
Nel romanzo di Monica Brogi i due protagonisti, Druido e Dimitri, rappresentano il simbolo di una ribellione coraggiosa contro un sistema che minaccia di inghiottire l’umanità. Le loro azioni non sono solo un gesto di resistenza ma un richiamo urgente alla responsabilità individuale e collettiva. Monica Brogi sceglie ogni parola con cura per dare vita a una narrazione che è al contempo immaginativa e filosofica.
L’autrice offre infatti uno spaccato profondo dell’animo umano, invitando il lettore a meditare sui messaggi esistenziali che permeano la storia.
«Le vicende descritte si sviluppano percorrendo plurime dimensioni spazio-temporali, attraversando decenni di esistenze (disgiunte eppur concomitanti in alcuni nodi salienti) narrate dalle voci dirette dei vari protagonisti. L’esito conclusivo è una sorta di lascito, di sconvolgente testimonianza che svela colpe ormai pressoché indistinte ma pur sempre umane, troppo umane – per dirla con Friedrich Nietzsche. A quel punto, la ‘salvezza’ passa dalla presa di coscienza» si legge nella prefazione.
Monica Brogi non teme di affrontare la complessità della condizione umana mettendo in risalto le paure e le vulnerabilità che si sono amplificate nel contesto di crisi attuale. L’invito alla rivolta per il cambiamento si traduce in una lucida presa di consapevolezza, sottolineando come la storia sia non solo un racconto di eventi ma un appello all’azione per un futuro migliore. (Maria Rosaria Grifone)
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arte poetica delle relazioni umane