Napoli fa centro, nella citt dei fiori.
Parte a valanga l’operazione "Sanremo con Mastelloni" su Radio Marte.
L’attore napoletano, ospite della "Radiazza" di Gianni Simioli, come nelle previsioni, non risparmia nessuno colpendo tutto ciò che si è visto sul palco dell’Ariston dopo la prima serata. Telefonate in diretta con ascoltatori, messaggi email ed sms, Facebook Mastelloni risponde a tutti e parla con tutti.
Poi, incontenibile, attacca "Scandalosa la mancanza della vera canzone italiana al festival, ovvero quella napoletana. Eppure quella padana è stata chiaramente rappresentata, ma compresa solo da loro. Nino D’Angelo è un cantante, Van Des Sfroos no". "A Belen dieci e lode ha dimostrato di poter essere la Heather Parisi dei nostri giorni. Splendido il suo tango e perfetta la sua figura e personalit . L’anno prossimo dovrebbe toccare a lei, più di altri.". "Ai negozianti di dischi se vi chiedono il disco di Tricarico, picchiate il cliente!". "I La Cruz? Chi sò?". "Max Pezzali perch si è presentato come uno stracciato?". "Roberto Vecchioni ha presentato una canzone bellissima, che secondo me Mina canter in futuro". "Il livello della musica italiana visto al festival è terribilmente calato e la colpa a mio avviso è soprattutto del pubblico votante che non dimostra di essere obiettivo. Mi è dispiaciuto per Anna Oxa, ma il suo look da drag queen in ritardo, evidentemente non l’ha premiata". "Battiato arriva alla fine della canzone con la sua cuffia come per dire eccomi qua sono arrivato e ho fatto il mio". "Ma Morandi non lo avete trovato invecchiato? Secondo me se avesse cantato sarebbe stato meglio". "La Canalis aveva le classiche occhiaie da astinenza da sesso. Clooney? Non può sciuparsi a letto con lei".
Da Genet a Eduardo, la sua carriera è il percorso graffiante della genialit napoletana. All’inizio degli anni settanta, Antonello Falqui lo affianca in tivù a Loredana Bert e Christian De Sica nel variet “Bambole, non c’è una lira”, revival d’avanspettacolo. Attraversa il cinema con l’irruenza di un uragano che s’incide nella mente dal thrilling sotto la direzione di Dario Argento, alla commedia con la regia di Pasquale Festa Campanile e Flavio. E ancora sul palcoscenico con Cammuriata, di Giuseppe Patroni Griffi, poi sul piccolo schermo nel programma “Blitz”, negli anni ottanta dove una bestemmia in diretta gli costa l’esilio televisivo. Ma il suo talento con conosce battute d’arresto.
E, ora trasgressivo e al vetriolo come sempre, eccolo in onda su Radio Marte con Gianni Simioli ogni mattina alle 11.00 per tutta la durata del Festival.
In foto, Leopoldo Mastelloni