Cosa distingue un video artistico da un cortometraggio cinematografico? Difficile a dirsi oggi, che la video arte si diffonde sempre di più con approfondimenti e infinite declinazioni. Può essere interattivo e può girare per il mondo attraverso la rete, entrare nelle case di tutti, perdendo l’esclusivit dell’opera d’arte visiva tradizionale, cos come la difficolt di spostamento.
Si può dire che sia immateriale ma questo non vuol dire che sia priva di materia, o di racconto.
Le riflessioni sono tante e convergono ora, nel progetto Lithium – dedicato appunto all’opera video – che prosegue, fino al 27 maggio, con Autoritratto del pescarese Matteo Fato, ospite di Not Gallery in una mostra a cura di Alessandra Troncone.
Cuore del lavoro è un disegno animato, ma questa volta non è la fantasia che prende vita, ma è la realt che viene sintetizzata dal tratto grafico. A partire da un video, i cui frame sono stati rielaborati a penna su tavoletta grafica, Fato tratteggia una pagina dal suo diario quotidiano, l’inizio di una giornata qualunque. Sulle note dell’Allegro dal Concerto Italiano in Fa Maggiore di J. S. Bach suonate da Glenn Gould.
Racconta la curatrice “Fato presenta Autoritratto (1), un lavoro realizzato nel 2006 che contamina il disegno con le possibilit offerte dalle tecnologie digitali, in particolare il video. Quest’ultimo viene concepito come estensione dell’originaria vocazione pittorica; le immagini, realizzate in digitale su tavoletta grafica, si animano nel loro succedersi, raccontando lo svolgersi di una qualsiasi giornata.
Autoritratto (1) è pensato come un dittico, di cui è previsto un seguito; in questo primo video Fato si autoritrae attraverso gli oggetti e i movimenti propri della sua quotidianit , a partire dal suono della sveglia”.
Il video è visibile su http//www.lithiumproject.it/it/current-exhibitions/48-autoritratto-1.html
NOTgallery è in Piazza Trieste e Trento, 48, 80132 Napoli
Nelle immagini alcuni frame dal video