Più che spose, quelle di Gianni Molaro, sembrano delle ninfe, delle creature eteree vestite color pastello.
Apparentemente semplici ma dalla struttura modellistica articolata, i suoi abiti si contraddistinguono per l’eleganza , l’originalit e per l’efficace impatto che hanno su tutti coloro curiosi o eventuali acquirenti che ne ammirano lo stile e ne restano colpiti.
Stilista (e artista) dalla creativit eccentrica che lo contraddistingue oramai da anni, Gianni Molaro ha inaugurato recentemente un nuovo atelier nel cuore di Roma Piazza di Spagna.
Il fashion designer partenopeo ha in serbo per noi grandi novit anche quest’anno con l’apertura di una catena di boutique per la vendita del suo nuovo progetto, che arricchir e completer il modo di vestire le spose.
Una vasta selezione di 70 modelli di scarpe prossimamente sul mercato nazionale ed estero.
Durante l’inaugurazione del suo nuovo atelier, lo stilista campano ha coperto la celebre scalinata di Trinit dei Monti con un velo da sposa di ben tre chilometri.
Stupefacente scenografia della Piazza più bella di Roma gremita di turisti, romani e personaggi del jet- set, da anni amici dello stilista tra cui Amedeo Minghi, Leopoldo Mastelloni, Amanda Lear.
Nelle foto di Roberta Fuorvia, lo stilista con Amedeo Minghi, le sue spose e un momento dell’inaugurazione nel suo atelier romano
L’INCONTRO/ MUSEO NITSCH AL PUNTO ZERO
“Dal silenzio etico di John Cage al pulnto zero della gravitazione nell’arte attuale" è il tema della riflessione che della storica dell’arte e critica d’arte indipendente Doris von Drathen terr oggi alle 18 (22 giugno) al Museo Nitsch Vico lungo Pontecorvo 29/d, Napoli. Introduce Giuseppe Morra.
L’evento è organizzato in occasione del centenario della nascita di John Cage in collaborazione con Fondazione Morra e Fondazione Alario per Elea-Velia.
A proposito dell’incontro è la stessa autrice a dichiarare
“Il punto zero di silenzio che non vuol dire assenza di rumore, ma piuttosto l’essere in ascolto dell’altro, del mondo che ci circonda, questa categoria mi sembra avere una corrispondenza spaziale il punto zero spaziale, il punto della nostra gravitazione, quel punto altamente individuale e universale al tempo stesso, definisce anch’esso una posizione etica. Nel senso che, nel momento in cui sono consapevole di questo punto, posso aprire la percezione della mia esistenza nello spazio, posso rendermi conto della mia responsabilit nell’occupare quella posizione, posso rendermi conto del mio ruolo di essere un essere umano che parla e agisce in modo indipendente, in modo autonomo".